PROGRAMMA “PIPPI”, COSTITUITO UN GRUPPO DI RIFERIMENTO

Il 5 giugno scorso si sono riuniti i rappresentanti istituzionali dell’assessorato alle Politiche socio-sanitarie, il Garante cittadino dell’Infanzia, il direttore del distretto Rieti 1, i responsabili del Servizio materno infantile della ASL nonché i referenti degli istituti Comprensivi della città per costituire il Gruppo di riferimento territoriale (GT) come indicato dal Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione. Qualche mese fa, infatti, l’Amministrazione comunale di Rieti è stata inserita tra gli ambiti territoriali ammessi alla sperimentazione di questo programma per la tutela dei minori da parte della Direzione generale per l’inclusione e per le politiche sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Gli interventi prevedono l’inclusione di 10 famiglie con figli da 0 a 11 anni e il target è costituito dalla negligenza familiare, quindi non comprendono situazioni di bambini o ragazzi che vivono in situazioni di abuso o soggetti a forme di maltrattamento. La sperimentazione si caratterizza per una particolare attenzione al “modello di intervento unitario” per la prevenzione degli allontanamenti dei bambini dalla famiglia di origine, coniugando le dimensioni dell’intervento, della formazione e della valutazione degli esiti. “Abbiamo istituito – dichiara l’assessore Stefania Mariantoni – un gruppo di stakeholder denominato Gruppo di riferimento territoriale (GT) chiamato a svolgere una funzione politico-strategica per sostenere le attività di programmazione, monitoraggio e valutazione dello stato di implementazione del programma. Sono molto soddisfatta dei risultati e della collaborazione di tutti. Essere dalla parte dei bambini significa soprattutto prevenire il disagio, sostenere le famiglie e non arrivare all’allontamento e alla separazione dei minori dalla coppia genitoriale. Qualunque intervento dovrà tenere conto del fatto che ogni famiglia ha dei punti di forza su cui lavorare e che i servizi possono rinforzare con metodo e una formazione adeguata. Proprio per questo abbiamo permesso al nostro personale di effettuare la prima parte della formazione a Padova, nell’ambito del programma nazionale, e a breve seguirà una seconda sessione. Una metodologia che è stata molto apprezzata anche in ambito europeo in occasione della presentazione avvenuta Bucarest”. Foto (archivio) RietiLife ©

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