Nel Centenario della Grande Guerra, l’assessorato alla Cultura del Comune di Rieti, considerando l’attualità di numerosi scenari internazionali nei quali ancora quotidianamente sono in corso conflitti sanguinosi e tragici, intende contribuire alla memoria della ricorrenza con un programma di iniziative teso alla crescita della coscienza collettiva delle drammatiche conseguenze delle soluzioni violente delle controversie, con particolare riferimento all’informazione ed alla formazione delle generazioni più giovani.
Il primo appuntamento dal titolo “Parole e musica dall’Europa in guerra (1914-1918)”, in programma giovedì 16 aprile alle 17.30 al Teatro Flavio Vespasiano (ingresso gratuito), propone la testimonianza artistica di alcune tra le figure più eminenti della cultura internazionale, che sono state personalmente coinvolte, spesso restandone vittime o perdendo figli ed amici, nel conflitto, che ha inciso in misura profonda sulla nascita e sulla fisionomia dell’Europa di oggi.
Saranno eseguiti: Le Tombeau de Couperin, suite per piano di Maurice Ravel, pianista Chiara Bianchetti con lettura di testi, a cura del Gruppo teatrale “Il Pipistrello”, di G. Duhamel, A. Achmatova, R. Musil, R. Graves, E. A. Mackintosh, E. M. Remarque, J. Dos Passos, R. Rolland, G. Apollinaire, R. Dehmel, L. Frank.
La suite per piano intitolata “Le tombeau de Couperin” è stata concepita da Maurice Ravel (1875-1937) come omaggio al celebre virtuoso del clavicembalo François Couperin(1668-1733). L’autore, che per l’età e la fragile costituzione ha partecipato al conflitto come autista di ambulanze, l’ha composta negli anni 1914/17, dedicandola “alla memoria di alcuni amici caduti in guerra”. L’opera è stata eseguita per la prima volta l’11 aprile 1919 dalla pianista Marguerite Long, vedova di uno di loro.
I testi letterari e poetici che si alternano ai sei movimenti della suite sono stati scelti per testimoniare l’universalità della catastrofe causata dal conflitto; sono stati spesso composti al fronte e sono comunque stati ispirati dalla drammatica e disumana realtà della guerra. Sono parole di scrittori e poeti, spesso famosi, dei diversi Paesi in conflitto: per alcuni le ultime composte prima di perdere la vita per le conseguenze di un’ancora oggi inspiegabile follia collettiva, che né la forza della ragione né le voci più alte della cultura e dell’arte sono state sufficienti a tenere lontana.
Programma di sala
- GEORGES DUHAMEL – “Crudeltà e lirismo” da “La possession du monde”
- MAURICE RAVEL – “Prélude” (in memoria del tenente Jacques Charlot, musicista, caduto a 30 anni nel marzo 1915)
- ANNA ACHMATOVA – “In ricordo del 19 luglio 1914” dalle “Opere”
- MAURICE RAVEL – “Fugue”(in memoria del sottotenente Jean Cruppi, figlio di un’amica musicista, caduto in guerra)
- ROBERT GRAVES – “Addio a tutto questo” dall’Autobiografia
- EWART ALAN MACKINTOSH – “In memoriam” (poesia dedicata ai suoi soldati e composta prima di morire in battaglia a 24 anni)
- MAURICE RAVEL – “Forlane” (in memoria del tenente Gabriel Deluc, pittore basco, infermiere volontario morto il 15.09.1916)
- ERICH MARIA REMARQUE – “Ragazzi così giovani e innocenti” da All’ovest niente di nuovo
- JOHN DOS PASSOS – “Il portaferiti” da Iniziazione
- MAURICE RAVEL – “Rigaudon” (in memoria di Pierre e Pascal Gaudin, fratelli uccisi dalla stessa granata nel primo giorno al fronte il 12.11.1914)
- ROMAIN ROLLAND – “Al di sopra della mischia”da Au dessus de la mêlée
- GUILLAUME APOLLINAIRE – “Cartolina postale”, “Un uccellino canta”, “Tristezza d’una stella”dalle Opere poetiche
- MAURICE RAVEL – “Menuet” (in memoria di Jean Dreyfus, la cui famiglia ospitò Ravel malato al rientro dal fronte)
- LEONHARD FRANK – “Il padre” da L’uomo è buono
- MAURICE RAVEL – “Toccata” (in memoria del capitano Joseph de Marliave, musicologo e marito della pianista Marguerite Long, morto il 24.08.1914)
- RICHARD DEHMEL – “Hymnus barbaricus”da Breviario di guerra
Foto (archivio) RietiLife ©