Nella duecentesca Chiesa di S.Domenico (di properietà del FEC), l’organo Dom Bedos Roubo unico al mondo, è stato il protagonista nel fine settimana del concerto gratuito voluto dalla Fondazione Varrone, impegnata da anni, nella diffusione della cultura musicale e della musica d’organo promuovendo rassegne organistiche e restauri di strumenti antichi presenti nel territorio provinciale. “Sono felice della positiva risposta della cittadinanza che ha partecipato numerosa al Concerto d’organo eseguito dal giovane Eugenio Sacchetti, figlio d’arte del noto compositore il M° Arturo Sacchetti – ha commentato a fine concerto il Presidente della Fondazione Varrone, Antonio Valentini – Riteniamo che la musica d’organo, soprattutto tra i giovani, debba essere valorizzata e riscoperta alla luce del ruolo fondamentale che ha avuto l’Italia nella storia della musica e della nostra provincia che custodisce numerosi organi storici, alcuni dei quali già restaurati dalla Fondazione”. Presenti all’evento svoltosi sabato 11 aprile a partire dalle ore 18, oltre ai vertici della Fondazione Varrone, molte autorità locali tra cui; il vice Prefetto vicario Paolo Grieco, il Consigliere regionale Daniele Mitolo, il Sindaco di Rieti Simone Petrangeli, l’Assessore alla Cultura AnnaMaria Massimi, il Procuratore della Repubblica Giuseppe Saieva, direttore della CNA Enza Bufacchi, il Presidente del Consorzio industriale Andrea Ferroni. Dopo il saluto del Parroco della Chiesa di S.Domenico, Don Luigi Bardotti, è iniziato il suggestivo viaggio musicale con l’introduzione magistrale del M° Arturo Sacchetti, punto di riferimento mondiale della musica d’organo che ha raccontato con dovizia di particolari le caratteristiche dei brani. La parola al “Re degli strumenti.” Dall’affascinante seduzione del “Canone” di Pachebel, rivisitato dallo stesso Maestro in base alle potenzialità timbriche del Dom Bedos-ROUBO, il concerto è proseguito con la magica creatività del “sommo” Bach con due composizioni mirabili “Preludio e fuga BWV 546-BWV 532″. Il programma ha attraversato l’inizio dell’Ottocento con Felix Mendelssohn -Bartholdy, l’illuminato testimone della Bach-renaissance, genio della creatività classico-romantica – sottolinea il M° Sacchetti – per arrivare al Novecento con il compositore Marco Enrico Bossi profeta della scuola italiana d’organo che con il suo ispirato “Colloquio con le Rondini”, emana bagliori di stupefacente spiritualità – ci ricorda Sacchetti. Con George Friedrich Haendel si è chiuso il programma sapientemente descritto dal M° Sacchetti e interpretato dal giovane figlio d’arte Eugenio Sacchetti. I musicisti hanno poi proposto alla platea attenta e partecipativa, un bis a quattro mani. Al termine del concerto la Fondazione Varrone ha donato ai due artisti, i preziosi volumi fotografici sul patrimonio naturalistico e artistico della provincia. Foto (archivio) RietiLife ©