Sei anni. Tanti ne sono passati dal 6 aprile 2009. Anche Rieti, quel giorno, pagò il suo tributo in termine di vite umane al dramma de L’Aquila (la tradizionale fiaccolata ha ricordato le vittime – guarda). La scossa, quella distruttiva, delle 3.32, fu avvertita in tutta la sua potenza anche nella nostra provincia. Al mattino, le prime immagini dell’accaduto resero chiaro che si trattava di una tragedia immane. I telefoni da Rieti squillavano, spesso a vuoto, per sentire figli, fratelli, fidanzati o amici che studiavano o lavoravano a L’Aquila. Era domenica notte e alcuni si salvarono perché sarebbero tornati in Abruzzo soltanto il lunedì mattina. Altri furono meno fortunati. Tutta Rieti si unì intorno alle famiglie di Valentina Argenis Orlandi e Michela Rossi, le prime due giovani vittime reatine del terremoto. E la logorante attesa per la sorte di Luca Lunari, rimasto sotto le macerie nella Casa dello Studente, luogo simbolo del disastro, fu vissuta con il fiato sospeso da tutta Rieti (alle tre giovani vittime reatine è stato dedicato il parco di via Liberato – guarda). Scattò presto la solidarietà della città, molti volontari fecero la spola con l’Abruzzo per prestare i soccorsi, in tantissimi diedero il loro contributo alle raccolte di beni di prima necessità. Il legame tra Rieti e L’Aquila era ed è troppo forte per far finta di nulla. Sono passati sei anni e L’Aquila è ancora lì, senza ali. Ricordare, senza retorica e con sobrietà, è la cosa giusta da fare. SINDACO PETRANGELI Un ricordo anche dal sindaco Simone Petrangeli: “Sei anni fa il tremendo terremoto che ha sconvolto L’Aquila e cambiato la vita a un’intera comunità alla quale siamo legati da una storia comune e da un legame fraterno. Siamo vicini agli amici aquilani impegnati nell’impresa della ricostruzione e onoriamo la memoria di chi ci ha lasciato in quel terribile 6 aprile 2009. La città di Rieti ricorda le sue vittime e si stringe attorno alle famiglie di Valentina Argenis Orlandi, Michela Rossi e Luca Lunari”. Foto (archivio): RietiLife ©