Dopo il ritrovamento di tre scheletri nel cantiere Plus di piazza Vittorio Emanuele (leggi), risultati poi essere della Chiesa di San Giovanni (leggi), il Comune di Rieti interviene sul tema. “I lavori per la riqualificazione del centro storico – fanno sapere da Palazzo Città – previsti dal progetto Plus, restituiranno una città più bella e vivibile ai reatini, ma permetteranno anche di riscrivere un pezzo della storia della città. Gli interventi in corso hanno infatti offerto l’occasione per indagare il cuore archeologico di Rieti attraverso saggi e approfondimenti che stanno rivelando informazioni e dati inediti su epoche storiche finora prive di riferimenti”. “Abbiamo avuto la fortuna – ha aggiunto il sindaco di Rieti Simone Petrangeli – di intervenire su aree risparmiate dalle massicce demolizioni del Settecento e dei primi del Novecento e per questo, su indicazione della Soprintendenza Archeologica del Lazio, abbiamo orientato gli approfondimenti sui punti più interessanti, dove per la prima volta sono in corso scavi stratigrafici. L’Amministrazione comunale sta compiendo ogni sforzo per coniugare, operativamente e finanziariamente, la speditezza dei lavori con le ricerche archeologiche, un’occasione unica per far volgere l’interesse della comunità alla nostra storia”. Le scoperte – diciono ancora dal Comune di Rieti – coprono diverse epoche, dall’età romana al medioevo, fino al Seicento e permetteranno alla Soprintendenza una ricostruzione approfondita delle fasi meno conosciute della storia della città. “Per questi motivi – aggiunge Petrangeli – proporremo alla Soprintendenza di promuovere insieme un convegno, entro l’autunno, per comunicare ai reatini i risultati delle indagini archeologiche e per discuterne gli esiti con i principali esperti del settore, a cominciare dalla direttrice del nostro Museo e da chi ha contribuito a riportare alla luce importanti evidenze storiche anche durante gli scavi di Campo Reatino”. Foto (archivio) RietiLife ©