(di Sabrina Vecchi) Per “Dominio Pubblico” Storie Off è andato in scena ieri sera al Teatro Flavio Vespasiano lo spettacolo “Vissi per Maria” di Roberto D’Alessandro, protagonista la giovane attrice Siddhartha Prestinari per la regia di Ilza Prestinari. Un monologo in atto unico in cui la narratrice è una cameriera, una cameriera come tante altre che prepara il tè, sistema la casa, risponde al telefono, offre biscotti: nulla di rilevante a primo impatto, se non fosse che la sua datrice di lavoro, ovvero la Maria a cui allude il titolo, di cognome fa nientemeno che Callas.
Bruna Lupoli, di origine italiane, non fu per decenni solo la cameriera e dama di compagnia della grande cantante, fu piuttosto la fedele custode dei segreti ancora irrisolti di una vita privata dolorosa e turbolenta, confidente silenziosa dei suoi stati d’animo e delle sue sofferenze pur sapendo mantenere il distacco che si conviene coabitando con una star di fama mondiale come fu Maria Callas. E la Bruna interpretata dalla Prestinari si attiene a ciò che le cronache ci dicono di lei: non parla mai della propria vita, ha solo l’unica e perenne preoccupazione di proteggere “Madame” dalle delusioni, allontanare gli sciacalli e creare l’ambiente più adatto a favorire la sua serenità. Bruna sembra addirittura non esistere affatto in quanto se stessa, non fa trapelare nulla del propria vita, si annulla totalmente dietro l’ingombrante esistenza del personaggio per cui presta servizio arrivando quindi a vivere solo “per Maria”. Originale e spiazzante la messa in scena ambientata nel foyer del teatro, una scenografia semplice e raffinata a ricreare idealmente la casa della grande cantante dove si svolge la vicenda ed in cui veniamo accolti come ospiti, purché discreti “come Madame desidererebbe”.
Scelta stilistica quasi obbligata considerando l’interattività del pubblico con la protagonista, una quarta parete totalmente abbattuta che permette alla cameriera di interpellare le persone, offrire pasticcini e far scorrere tra loro le foto storiche della Callas, sempre raccomandandosi di “stare particolarmente attenti a non rovinarle”. Peccato per l’acustica, che naturalmente la struttura del foyer non ha permesso di valorizzare al meglio, a cui va aggiunta la recitazione lieve e monocorde dell’attrice sprovvista di microfono che si cala bene sì molto bene in una persona anziana e provata dai ricordi ma la cui voce compassata e fortemente dialettale non arriva bene alle ultime file. Solo qualche accenno musicale e tanto amore, l’amore quasi maniacale di Bruna per Madame, quello perfezionista di Maria per il proprio lavoro, ed infine quello mai totalmente ricambiato del burbero e ricchissimo armatore greco Aristotele Onassis che la ferirà quasi a morte preferendole per ragioni di potere la vedova Kennedy.
Uno spettacolo reduce da grandi successi soprattutto in Francia, terra d’adozione di Maria Callas dopo la natia Grecia, che incuriosisce spronando ad approfondirne la biografia e permette certamente di divulgare al pubblico, soprattutto a quello più giovane, la vita privata, quotidiana e sentimentale di colei che a quasi 40 anni dalla morte rimane la più grande cantante lirica mai esistita. Foto: Mirabella ©