(di Sabrina Vecchi) Il 24 gennaio arriva al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti il recital-commedia di Cinzia Leone “Mamma sei sempre nei miei pensieri. Spostati!”, scritto dalla stessa Leone e da Fabio Mureddu, che ne firma anche la regia. Attrice ironica, intelligente e così versatile da riuscire a spaziare con disinvoltura dal cinema, al teatro alla televisione pur rimanendo sempre credibile e fedele a sè stessa, Cinzia Leone è stata diretta da grandi registi come Mario Monicelli (memorabile il suo ruolo in “Parenti serpenti”), Carlo Verdone, Francesco Nuti, i fratelli Vanzina e molti altri, ed oltre a vantare anche una nutrita carriera teatrale rimane nella memoria collettiva per le divertentissime parodie create per programmi televisivi oggi considerati “cult”. É lei stessa ad parlare dello spettacolo, nell’intervista rilasciata a RietiLife, che ben presto diventa una piacevolissima chiacchierata.
Signora Leone, il titolo dice già molto, si narra di una mamma un pò invadente?
“Sì, lo spettacolo si basa proprio sulla trattazione comica di questo aspetto, ci sono io che cerco strenuamente di portare avanti il mio lavoro in scena ma vengo continuamente interrotta dalle telefonate di mia madre che mi sottopone le sue problematiche, dalla gastrite in poi! Del resto, trascorso il periodo della ‘crescita’ dei propri bimbi, le mamme cercano strenuamente un loro ruolo tentando di entrare nella vita dei figli ormai adulti, è il modo che hanno per spostare l’attenzione su loro stesse”.
Un tema che inevitabilmente coinvolge tutti, chi più chi meno.
“Infatti in realtà non è uno spettacolo sulle mamme, ma sulla ‘mammità’, sul modo di vivere e di rapportarsi con la figura materna a partire dal difficile distacco dal cordone ombelicale fino ai condizionamenti materni sui nostri atteggiamenti, i nostri pensieri, il nostro modo di vivere la quotidianità. Il tutto analizzato in chiave molto ironica, naturalmente”.
Avviene allo stesso modo anche con i figli maschi?
“Capita soprattutto con noi femmine, perché scatta la molla della conflittualità… con i maschi in genere ci rimette la nuora, perennemente idealizzata…”
Come nasce l’idea di incentrare uno spettacolo comico su questo argomento?
“Nasce 5 anni fa dopo un lungo percorso personale che mi ha consentito di ‘scoprire’ il meccanismo che scatta dentro di noi dopo un imprinting ‘mammesco’ molto incisivo che volente o nolente ci condiziona la vita, anche quando la mamma realmente non c’è ma è ormai entrata dentro di noi, la sua voce è registrata nel nostro cervello, abbiamo una perenne ‘mamma-pod’ incorporata!”
Quanto c’è di autobiografico?
“Molto, ma so che non è un conflitto solo mio, io ad esempio vivo da molti anni da sola e mi porto ancora dietro ‘il terrore’ di lasciare le gocce sul lavandino inculcatomi da mia madre – ma poi dico, se si chiama lavandino, dovrà esserci l’acqua, no?-, le altre figlie probabilmente conviveranno con altri “traumi”!”
Sarebbe stato possibile inscenare uno spettacolo simile all’estero? Trova che sia tipicamente italiano o spalmabile ovunque?
“Dipende. Se mia madre andasse all’estero, non ci sarebbero problemi…”
Avendo sviscerato a fondo l’argomento, è riuscita ad elaborare una tecnica per individuare il giusto equilibrio che permetta di gestire il rapporto madre-figlia senza cadere in condizionamenti estremi? Insomma, c’è soluzione per uscirne?
“La soluzione non c’è, ma la via d’uscita sta nell’accettazione che questa cosa esista, nel capire dove finisce lo spazio dell’una ed inizia quello dell’altra senza cadere nei sensi di colpa, un lavoro introspettivo che può riassumersi in una parola: ‘crescere’.”
Un circolo vizioso…
“Un copione che si ripropone e che probabilmente noi riverseremo sui nostri figli, che mi porta nello spettacolo a ripercorrere le origini della vita e l’evoluzione della mamma dal protozoico, l’era primordiale, al cenozoico, l’era attuale… insomma un brodo primordiale… e chi può aver preparato un brodo a quei tempi? La mamma! Una mamma-mammuth!”. GUARDA IL VIDEO – SELFIE DI CINZIA LEONE SU RIETILIFE TV.
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