Anche Rieti si unisce al resto d’Italia con la rivolta dei dipendenti provinciali che stanno occupando la presidenza di Palazzo D’Oltre Velino. A scatenare la preoccupazione dei dipendenti provinciali di tutta Italia e di Rieti, come spiega Il Sole 24 Ore, è l’emendamento governativo alla legge di stabilità che, per spingere all’applicazione effettiva della riforma Delrio, taglia drasticamente gli organici provinciali a partire dal 1° gennaio: il taglio è misurato sulla spesa, e prevede il dimezzamento nelle Province “normali” e la riduzione del 30% in quelle destinate a trasformarsi in Città metropolitane e, con un correttivo dell’ultima ora, in quelle montane e confinanti con Stati esteri (Verbano-Cusio-Ossola e Sondrio), ma è facilmente traducibile in posti: 19.339, secondo l’Unione delle Province italiane, su 43.498 dipendenti a tempo indeterminato oggi al lavoro. Al conto, poi, vanno aggiunti tutti i titolari dei contratti a termine che sono sopravvissuti finora, e che al momento sono destinati a cadere con il cambio d’anno. “Andremmo in mobilità senza sapere se poi verremo ricollocati – afferma un dipendente – al momento stiamo occupando la presidenza, anche perchè in sala consiliare ci sono i lavoratori di Risorse Sabine”. LA NOTA DI CGIL-CISL-UIL I segretari di Cgil, Cisl e Uil, Ciccomartino, Bianchetti e De Santis hanno diramato una nota sulla vicenda. “Le Organizzazione Sindacali FP CGIL CISL FP e UIL FPL di Rieti con la massiccia presenza dei lavoratori dipendenti, in data odierna, hanno occupato simbolicamente l’Amministrazione Provinciale di Rieti e l’ufficio del Presidente. L’iniziativa, a livello territoriale, si unisce alle iniziative in atto nella giornata di oggi che vedono coinvolte le Segreterie Nazionali di FP CGIL CISL FP e UIL FPL in tutte le Province d’Italia, con occupazione delle sedi Istituzionali. La vertenza si riferisce al taglio indiscriminato dei finanziamenti per il funzionamento dei servizi e delle funzioni delle Province del nostro paese e della Provincia di Rieti. A ciò si aggiunge il taglio delle dotazioni organiche del 50% che nel caso della provincia di Rieti coinvolgerebbe circa 150 lavoratori. Tali circostanze creerebbero, di fatto, il collasso dei servizi offerti ai cittadini oltre a mettere in serio rischio i livelli occupazionali. Presso l’Amministrazione Provinciale di Rieti, infatti, si parla sempre più insistentemente, anche a margine delle riunioni sindacali, di rischio di esuberi ed eccedenze di personale che andrebbero ad impoverire ancora di più il tessuto economico e sociale del territorio della Provincia di Rieti già seriamente compromesso. A parere di FP CGIL CISL FP e UIL FPL di Rieti il Governo deve modificare la normativa di legge che si appresterebbe ad approvare e la Regione Lazio deve individuare le funzioni e le risorse da attribuire alla Province, in modo da garantire il controllo, la tutela e la vigilanza del territorio, la manutenzione della rete stradale, i centri per l’impiego, i centri per la formazione, la sicurezza dell’edilizia scolastica, la tutela ambientale. Tutto questo, ad oggi, è messo in serio pericolo dal Governo ad esclusivo danno dei cittadini fruitori dei servizi sopraelencati e dei lavoratori. La vertenza sindacale continuerà a difesa dei servizi e dei lavoratori, martedì 23 dicembre data in cui è convocato, a Roma, l’attivo unitario delle Segreterie Nazionali, Regionale e Provinciali delle scriventi Organizzazioni Sindacali di categoria dove verranno decise ulteriori forme di protesta al fine di trovare soluzione alla problematica delle Province”. (Redazione) Foto: RietiLife ©