(Ansa) Un museo dedicato a Nazareno Strampelli, ‘padre del grano italiano’, sarà allestito nella ex Regia Stazione di Granicoltura, struttura reatina in cui l’agronomo, nei primo decenni del ‘900, mosse i primi passi dell’attività volta a incrementare qualità e quantità del grano prodotto in Italia attraverso il miglioramento genetico. L’iniziativa, voluta dal Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra), metterà in mostra documenti, libri e arredi originali di interesse storico e scientifico, e intende farne un museo per ricordare e far conoscere la storia della coltivazione di frumento in Italia. Dalla ‘Battaglia del grano’, quindi, con cui l’Italia in un decennio (1920-30 circa) riuscì a raddoppiare la produzione a parità di superficie coltivata, alla creazione delle note varietà di frumento come l’Ardito e il Senatore Cappelli, sarà possibile ripercorrere la storia delle innovazioni in campo agrario attraverso studi e ricerche d’epoca, appositamente riordinate e catalogate. ”D’intesa con il ministero delle Politiche agricole – ha detto Ida Marandola, direttore generale facente funzioni del Cra – abbiamo avviato un percorso di collaborazione anche con gli Enti pubblici, soprattutto finalizzato alla valorizzazione della eccezionale figura di Nazareno Strampelli, che tanto ha fatto per la nostra agricoltura. Un segnale importante per la cultura agroalimentare italiana nell’anno di Expo”.
La reazione politica alla nascita del Museo non si fa attendere: a parlare è il consigliere regionale reatino Daniele Mitolo.
“Dopo la possibilità di vedere tramontare per sempre la stazione di granicoltura dedicata a Nazareno Strampelli, non posso che cogliere con favore l’iniziativa promossa dal Cra e da diversi enti pubblici di promuovere un museo dedicato all’agronomo e scienziato reatino. Un segnale importante, questo, che trova sostanza dopo la ricerca frenetica di una possibile via d’uscita dalla chiusura del centro sul quale ora, oltre al museo, bisognerà alimentare un sistema virtuoso capace di riattivare interesse e passione. La figura di Strampelli e il ruolo del grano nell’alimentazione e nell’agricoltura, del resto, saranno centrali nel prossimo programma dell’Expo e l’occasione è quindi ghiotta per puntare tutto su una struttura dove negli anni ci sono state tante buone intenzioni senza però il seguito atteso. E’ giunto il momento di dimostrare qualcosa di diverso e in questo senso confermo al direttore facente funzioni del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, Ida Marandola, ogni forma di collaborazione a dare al centro l’importanza che merita e che rappresenta per la provincia partendo dalla conservazione della memoria dell’agronomo che proprio da Rieti mosse i primi passi per una vera e propria rivoluzione che portò gli studi fatti nel nostro territorio al centro della ripresa del Paese”.
Foto (archivio) RietiLife ©