“In un momento in cui forte si sente il coro di congratulazioni, a più voci, per il Piano strategico presentato nei giorni scorsi dalla Direzione Generale della Asl di Rieti, come sindacato, non possiamo fare a meno di evitare che i tanti complimenti facciano calare l’attenzione su un passaggio che riteniamo di assoluta importanza per la sanità provinciale. Ci riferiamo al discorso dell’esternalizzazione dei servizi e del personale, aspetto che abbiamo visto relegato, a nostro parere ad arte, nel finale della nota sintetica diffusa alla stampa in cui sono stati descritti i passi salienti del Piano”. A segnalarlo è il segretario provinciale della Uil Funzione Pubblica, Domenico Teodori. Clicca qui LEGGI IL PIANO DELLA ASL “Tutelare i nostri iscritti, come tutti i lavoratori, è un nostro preciso dovere – prosegue Teodori in una nota inviata alla stampa – e non vorremmo mai che, nei bagliori degli annunci dell’attivazione della rete delle emergenze ictus e cardiologiche e dell’aumento dei posti letto, cali l’attenzione su un fatto delicatissimo e di estrema importanza. Esternalizzare servizi e personale significherebbe procedere autonomamente ad una riduzione significativa della dotazione organica, posti di lavoro che la Asl di Rieti perderebbe per sempre. Questo è quanto deve essere chiaro ed è questo a cui ci opporremo fermamente. L’azienda è chiamata a ridurre dell’1,4% il costo del personale, ma esternalizzare non è l’unica soluzione. Se è vero, infatti, come annunciato dal presidente della Regione Lazio, che il 2016 sarà l’anno in cui la Sanità regionale uscirà dal commissariamento, in questo momento chiediamo alla Direzione Generale uno scatto di coraggio: non intraprenda la strada più semplice, quella che a quanto sappiamo è stata suggerita dalla Cabina di Regia della Regione Lazio, ossia l’affidamento dei servizi alle cooperative, ma bandisca avvisi pubblici per contratti a tempo determinato, in attesa dello sblocco del tourn over. L’esperienza delle cooperative – aggiunge Teodori – si sta dimostrando fallimentare in molte altre aziende che, in precedenza, hanno deciso di percorrere quella strada e ora stanno tornando indietro. Privatizzare il personale coincide sempre con una diminuzione del servizio reso ai cittadini da parte di professionisti che si sentono sfruttati, sottopagati e non tutelati. Se è vero che il futuro della Asl di Rieti è quello di trasformare il nosocomio cittadino in una struttura di eccellenza e ottimizzare la rete assistenziale sul territorio, tutto questo non può essere fatto contando su personale precario e per di più esterno all’Azienda. La Uil fpl si opporrà fermamente, come sempre fatto, a scelte orientate in questa direzione”. Foto: RietiLife ©