Un detenuto egiziano ha provato a suicidarsi tramite impiccagione nel carcere di Vazia. A scongiurare il suicido sono stati gli agenti di Polizia Penitenziaria. Lo rende noto il coordinamento regionale del Lazio della Uilpa, Unione italiana lavoratori pubblica amministrazione. “Quanto accaduto – scrive l’associazione – purtroppo è un problema che in carcere si continua ad avere e fortunatamente quasi sempre si riesce a scongiurare grazie alla professionalità del personale preposto alla vigilanza, seppur in pochi rispetto al numero elevato di detenuti. Il salvataggio a bloccare il tentativo che stava andando quasi a tragico epilogo è riuscito grazie agli agenti che svolgevano la vigilanza dinamica che si sono insospettiti nel non vedere il detenuto all’interno della cella, entravano per un controllo e si accorgevano che all’interno del bagno il detenuto stava appeso ai suoi pantaloni del pigiama. Uno degli agenti intervenuti – aggiunge la Uilpa – era comandato alla sorveglianza a vista di un altro detenuto con analoghi problemi evidenziati dalla sanità del carcere, problema che dovrebbe essere di competenza della stessa sanità ma che per ragioni che non si comprendono si continuano a scaricare sulla stessa Polizia Penitenziaria. Il problema dell’emergenza carcere non è cessato con qualche minor presenza dovuta ai provvedimenti addottati in tal senso, ma rimane ancora molto altro da fare: servono accorgimenti ulteriori da parte di chi ne ha la responsabilità gestionale e politica, proprio partendo da chi ha compiti ben precisi e non li adotta scaricando il tutto agli stessi agenti penitenziari. Auspichiamo che a detto personale resosi autore di questi interventi a salvare vite umane siano conferiti i giusti meriti da parte degli organi superiori”. Foto: RietiLife ©