Cosa hanno a che fare uno dei più conosciuti social network con la Gopro, la minitelecamera ormai tanto in voga tra gli appassionati di sport estremi, e una potente moto da strada? Sembrerebbe nulla… Invece il nesso è semplicissimo: ci si incontra fra centauri su facebook, si concorda il giorno e la strada, si monta la telecamera sulla moto e il gioco è fatto. Purtroppo, però, quello che potrebbe sembrare un’interessante combinazione di passioni, diventa una sorta di pericolosissimo gran premio motociclistico sulle strade di tutti i giorni, dalle conseguenze spesso tragiche. È esattamente quanto è accaduto sulla Salaria, dove tre piloti in sella alle loro potenti moto, percorrendo la consolare in direzione Rieti, hanno seminato il panico tra gli automobilisti che, increduli, hanno pensato bene di avvisare il 113 per evitare gravi incidenti stradali e porre fine alla folle corsa. La sala operativa della Polizia Stradale di Rieti a seguito delle numerosissime segnalazioni, ha predisposto tempestivamente una pattuglia nei pressi della galleria Colle Giardino, alle porte della città, che è riuscita ad intercettare i tre motoveicoli lanciati a folle velocità. Manca la “bandana”. Decisamente no. Gli spericolati motociclisti avevano anche quella, ma non sotto il casco o al collo come verrebbe facile da pensare, ma saldamente avvolta sulla targa, al fine di renderla illeggibile ed eludere eventuali posti di controllo della Stradale , risparmiando così costosissime soste ai box. Forti di questo stratagemma, due di loro, anziché fermarsi all’alt dei poliziotti, hanno proseguito la marcia rischiando inoltre di travolgere l’operatore della Stradale e si sono allontanati velocemente, facendo perdere le loro tracce, mentre il terzo motociclista ha deciso di fermarsi subito e fare i conti con la legge. Da un primo controllo della moto, è emerso da subito l’uso della bandana sulla targa ed è stata individuata la famosa Gopro montata sul fianco sinistro del mezzo. Diramata la descrizione delle moto fuggite, una seconda pattuglia ha intercettato le stesse alla fine della galleria. Ancora una volta, però, i conducenti non hanno ottemperato all’obbligo di fermarsi imposto dagli agenti ed hanno proseguito la marcia, dileguandosi di nuovo. Dopo essersi separati per rendere ancora più difficili le ricerche, uno dei due motociclisti è stato individuato grazie alla prontezza operativa e al colpo d’occhio della seconda pattuglia della Stradale, che nel frattempo si era messa sulle loro tracce, all’interno di una’area di servizio, nascosto dietro la struttura del bar per non essere scorto. Anche qui lo stesso copione: targa rigorosamente coperta dalla bandana e telecamera sulla moto. A questo punto il terzo motociclista è stato “invitato” dal compagno a raggiungerlo per fare due chiacchiere con la Polizia Stradale. I tre “piloti” sono stati identificati per B.A. 26enne di Roma, P.L. 24enne di Roma e S.O.A. 26enne nato in Romania ma residente a Palombara Sabina. I primi due sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale per non essersi fermati all’alt imposto dagli agenti e per falsità materiale e uso di atto falso in relazione alla targa coperta con la bandana, mentre il terzo motociclista, l’unico fermatosi fin da subito, è stato denunciato per i soli reati previsti per l’occultamento doloso della targa. Gli operatori della Polizia stradale hanno visionato le immagini registrate dalle videocamera montate sulle moto e accertavano condotte pericolosissime: velocità, sorpassi mozzafiato e curve al limite, adrenalina allo stato puro dove la realtà ha preso, purtroppo, il posto della simulazione. Fortunatamente l’intervento degli agenti ha messo fine alla folle corsa evitando il peggio. (da comunicato della Questura di Rieti) Foto (archivio) RietiLife ©