(da ilmessaggero.it) Dolcetto o scherzetto, no grazie. L’iniziativa delle parrocchie del centro città – che invitano i bambini a vestirsi da santi e non da streghe o zombie la sera di Halloween – fa discutere. C’è chi scrolla le spalle – «la Chiesa si scandalizza per Halloween, pure a ragione, e nulla dice sulla costruzione di moschee», posta Giovanna su facebook in calce all’articolo di ieri del Messaggero – chi minimizza – «In fondo è solo una seconda festa di Carnevale», scrive Fabio, che da piccolo «rosicava» per quella festa vista nei telefilm americani, ma arrivata in Italia solo dopo – chi puntualizza: «La festa di Halloween non è un Carnevale, e poi le ricorrenze cristiane molto spesso si sono sovrapposte a quelle già esistenti pagane. E il satanismo non c’entra nulla», scrive Luca. Intanto, però, sono comparsi i 6×3 che annunciano una festa in maschera al Perseo – di solito preso d’assalto da bambini e ragazzini – mentre per ora non si prevede nulla di organizzato in centro, dove invece nel 2010 e 2011, sotto la regia di Lidia Nobili, fu il Comune a organizzare una festa in piazza per streghette e zucche arancioni, suscitando la reazione indispettita di molti cattolici. Tutto l’opposto della politica, che da anni porta avanti il Comune di Leonessa, decisamente schierato contro quella che il sindaco, Paolo Trancassini, definisce la «deriva delle zucche vuote». Tardiva o retriva, l’iniziativa delle parrocchie del centro? «La nostra non è una crociata contro Hallowen – ha detto don Marco Tarquini presentando l’iniziativa – ma quella festa esprime una cultura di morte e dell’occulto, noi cristiani invece promuoviamo la cultura della vita e della luce». Per Donato, «la posizione della Chiesa su Halloween è, oserei dire, solare. Chiedo ai catechisti, che dicano ai loro ragazzi che questa festa anti-cristiana racchiude messaggi anticattolici e devastanti». «Mi sembra un po’ tardi per correre ai ripari», ribatte Claudio. E non solo perché siamo al 24 ottobre e tra una settimana è Halloween. Foto: RietiLife ©