Ancora un intervento del trio Sonia Cascioli, Andrea Sebastiani, David Festuccia, consiglieri di minoranza del Comune di Rieti. Stavolta nel mirino finisce l’assessore alle Culture e al Turismo, Diego Di Paolo, e le sue parole di ieri (leggi) sul riconoscimento ottenuto dalla biblioteca Paroniana.
Le malelingue cittadine avevano fatto notare qualche settimana fa attraverso i giornali l’assenza sospetta dell’Assessore Di Paolo, impegnato a fare il doppio lavoro per poter tirare a campare (poverino!!). Peccato che qualcuno non gli ha ancora spiegato che i 2 mila e 100 euro al mese gli vengono pagati con i soldi dei cittadini e che tanti (troppi per sfortuna) sono costretti a campare con l’indennità di mobilità o di cassa integrazione, quando hanno la fortuna di percepirla. Il comunicato diramato ieri dall’Assessore Di Paolo sul riconoscimento ottenuto dalla Biblioteca Paroniana come eccellenza nazionale, sembra smentire le malelingue reatine, dando l’impressione che il guru alle culture sia tornato a calcare la scena cittadina. Dovrebbe però, Di Paolo, essere intellettualmente onesto da riconoscere che l’eccellenza di cui è stata insignita la Paroniana non è certamente merito suo e della Giunta di cui lo stesso fa parte, ma del lavoro studiato, pensato e realizzato dalle passate amministrazioni. Non può essere meritevole di appuntarsi delle medaglie colui che ha sempre elogiato l’offerta culturale della biblioteca della Fondazione Varrone e che ha contribuito in prima persona al depauperamento di un fiore all’occhiello di questa Città come il Museo Civico, chiuso per gran parte dell’anno. Non replichi dicendo che la causa va rintracciata nella mancanza di personale perché farebbe un autogol, l’Assessore, dal momento che la “cacciata” dal Comune di ex Asu e Lsu dislocati in settori chiave del Palazzo, Biblioteca compresa, è “motivo di vanto” della Giunta Petrangeli. Dica inoltre l’Assessore come mai ha aspettato solo il 16 settembre per autocelebrarsi con un riconoscimento così importante, quando dal 28 agosto il Comune di Rieti aveva ricevuto da Kiwa Cermet Italia l’attestazione di eccellenza. È stato forse costretto a dover correre dietro al giornalista de “Il Messaggero” che aveva pubblicato la notizia, magari con l’aiuto di qualche dipendente comunale, facendo così di necessità virtù? Foto: RietiLife ©