Replica pesante di Chicco Costini di Area Rieti sulla vicenda della scritta “Viva Calderoli. No neri” fatta su una serranda della villa Mussolini al Terminillo (LEGGI). “Allarme, allarme, grave atto razzista al Terminillo – scrive Costini – un terrorista (probabilmente collegato alla brigata Salvini) ha profanato una struttura della nota località turistica, con una tremenda e violenta scritta. Il solerte consigliere Munalli ha subito allertato la volante rossa, le organizzazioni sindacali, le associazioni partigiane, la Caritas vigili urbani e pompieri perché nella notte questa cellula terroristica ha scritto la tremenda frase, violenta nel significato e istigatrice di atti inconsulti,che così recita ‘Viva Calderoli No neri’. Il sindaco Petrangeli, svegliato dal suo sonno mensile per lo straordinario evento, ha affermato che la scritta in questione, offensiva della memoria partigiana della nostra città, espressione di un bieco revanscismo neofascista, sarà subito cancellata; ha altresì assicurato che alla riapertura delle scuole il Comune provvederà a dei corsi tendenti ad informare e preparare i ragazzi sui rischi del razzismo e del neofascismo, tenuti dall’esimio poeta Giovanni Ludovisi, architetto e guru dell’antifascismo cittadino. La popolazione tutta, commossa ringrazia. Un solo dubbio, non per essere come sempre rompiballe, ma per capire: a quanto mi risulta Calderoli è un deputato della Repubblica, democraticamente eletto, è stato (con pessimi risultati) ministro ed è attualmente interlocutore primo del ministro Boschi sulle riforme istituzionali; ancora il termine nero o neri non mi sembra che abbia in se un’accezione di natura segregazionistica. Per cui dove sarebbe l’atto razzista nella frase in oggetto: al massimo possiamo parlare di atto vandalico; se proprio vogliamo essere precisi di vandalismo politico, comportamento sicuramente non sconosciuto al nostro esimio sindaco. Ma di atto razzista proprio no, a meno che il razzismo non sia nei confronti del povero esponente leghista, per le sue fattezze vagamente belluine. Forse il consigliere Munalli, dopo due anni di partite a briscola a Palazzo Città, dopo aver visto la scritta poteva informarsi del perché dello stato di degrado in cui versa la struttura in oggetto, magari allargando la sua visuale ad altre ‘rovine archeologiche’ presenti lungo il giro dell’anello. Comunque su, stia tranquillo . chiude Costini – notte tempo rinfrescheremo le stelle a cinque punte e le falci e martello lasciate lungo la terminillese, e per la sua tranquillità e felicità sulla piscina incompiuta della valletta scriveremo a caratteri cubitali: ‘Bella Ciao’, così l’infame gesto profanatore sarà esorcizzato. Ma invece di pensare ad una scritta, pensassero al Terminillo. Buffoni.” Foto (archivio) RietiLife ©