Dura replica del deputato e segretario regionale del Pd, Fabio Melilli, a quanto affermato oggi dall’ex consigliere regionale Antonio Cicchetti (leggi), all’indomani della lettera inviata da Melilli ai sindaci (leggi). Melilli, sul suo profilo facebook, ha commentato le parole di Cicchetti.
«Leggo le dichiarazioni dell’ex assessore regionale Antonio Cicchetti sulla sanità e la prima cosa che mi viene da pensare è che c’è un limite alla decenza. Antonio Cicchetti ha governato per tre lunghi anni la regione Lazio, ha scelto personalmente il Direttore Generale della Asl di Rieti e sfido chiunque a dirci una scelta, dico una, che abbia lasciato il segno. Ci spiega che il riconoscimento degli abitanti del Lazio (che ci ha fatto avere 400 milioni in più) era un atto dovuto mentre dimentica che per tre lunghi anni nessuno è riuscito ad ottenerlo. Ci dice che rinegoziare il debito, per il quale pagavamo un interesse quasi usuraio era scontato e non sa che ci è voluta una legge apposita che i loro governi si sono ben guardati dal far approvare. Ignora che abbiamo dovuto vincere le resistenze della ragioneria generale quando ci spiegava che si modificava il saldo netto da finanziare. E non sa che la Regione Lazio è stata la prima a rinegoziarlo, risparmiando 90 milioni l’anno mentre le altre Regioni sono ancora al “palo”. E dimentica che hanno tenuto fermi per tre anni 600 milioni di investimenti in sanità che abbiamo sbloccato. E poi ci racconta storie improbabili sul decreto 80 che avrebbe riconosciuto Amatrice ospedale collocato in zona disagiata quando sa che non è così. In un ospedale si “opera” e ad amatrice non si opera da decenni. Stiamo parlando del mantenimento di 8 posti letto di medicina generale e di un primo soccorso (non di un pronto soccorso) fatto da ospedalieri. E quello manterremo, cercando di portare ad Amatrice anche posti letto di riabilitazione, mentre il decreto 80 prevedeva l’EVENTUALITÀ di posti di RSA che, proprio perché eventuali non sono mai stati attivati. Comprendo che si abbia la necessità di farsi notare ma a volte davvero il silenzio è d’oro». Foto: RietiLife ©