La luce dei ceri che si sostituisce alla luce del giorno ed una devozione ogni anno più viva. La processione dei ceri è il cordone che tiene stretto Sant’Antonio e Rieti in un legame indissolubile, irrinunciabile per una città che si ferma per il Santo di Padova e con lui prega. UN SANTO, UNA CITTÀ Centinaia i reatini che hanno preso parte al rituale per le vie del centro, al seguito della macchina di Sant’Antonio, portata a spalla dai portatori nel tradizionale saio della Pia Unione. Al seguito del Santo, fedeli, donne vestite di nero (alcune scalze), autorità; tanti i reatini al lati delle strade, pronti a salutare la statua al suo passaggio, accolta per le vie dalle infiorate. SUONA LA CAMPANA DEL MUNICIPIO La novità di quest’anno è stato l’emozionante rintocco della campana del Municipio, tornata a suonare dopo molti anni, proprio in occasione della processione dei ceri. Una sorpresa annunciata dal sindaco: una lunga corda, dal tetto di Palazzo Città è stata calata per far rintoccare la campana di piazza Vittorio Emanuele al passaggio della macchina. OSPITI SPECIALI A prender parte alla processione anche una delegazione della città tedesca gemellata di Nordhorn, tra cui il sindaco Thomas Berling. “E’ un orgoglio e un onore avere al mio fianco il Sindaco di Nordhorn in occasione della Processione dei Ceri – ha detto il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli – E’ una presenza con un significato simbolico altissimo, proprio nell’anno del 70° Anniversario della Liberazione di Rieti dall’occupazione tedesca. Una bella occasione per coltivare un rapporto di amicizia e fratellanza sempre più profondo e foriero di tante iniziative comuni: dalla scuola, alla cultura, all’ambiente, all’economia”. BENEDIZIONE E FUOCHI Al termine della processione, nella chiesa di San Francesco, la benedizione con la reliquia, alla presenza del Vescovo Delio Lucarelli. Alle 23.45 i tradizionali fuochi d’artificio: lo spettacolo, quest’anno, è affidato alla premiata ditta Morsani di Rieti. (Redazione) Foto: Daniele CESARETTI ©