Pubblichiamo la lettera inviata da un lettore.
«Ecco lo spettacolo che si trova davanti un bimbo che viene al mondo all’Ospedale De Lellis di Rieti. Gli ospiti rimangono letteralmente esterrefatti alla vista di tutto ciò; muri, porte e ascensori imbrattati dall’inciviltà delle persone (la maggior parte adulti!) e dall’assenza di qualunque controllo e denuncia da parte delle autorità, escrementi di volatili su davanzali e finestre, scarafaggi che passeggiano nei corridoi! Questa è anche l’immagine che diamo della nostra città a visitatori e tirocinanti che provengono da altre località d’Italia, abituati a realtà decisamente diverse! Tutto ciò in contraddizione con il bellissimo e nuovissimo blocco parto, la bravura del personale medico, anestesisti, ostetriche e le competenze e le cure amorevoli del personale del nido. Purtroppo dobbiamo inoltre segnalare che il rooming-in (la metodologia di tenere il bambino in camera con i propri genitori dalla nascita, ormai di prassi ovunque) è solo facoltativo, diurno e spesso interrotto da assurde regole ospedaliere del reparto pediatria, che impediscono di esercitare il diritto dei genitori di vedere il proprio bimbo in qualunque momento. La pratica del rooming-in, assolutamente consigliata da tutti gli studi più recenti) è vivamente suggerita anche dall’ottimo personale del nido che da anni lotta per renderlo obbligatorio. Speriamo, in un futuro prossimo, di accogliere i bambini che verranno in un ambiente dignitoso; il nostro ospedale è un luogo ottimo per dare alla luce un bimbo e basterebbe poco per renderlo perfetto». Cristiano Capponi
Foto: Capponi ©