Preoccupazione quella manifestata da Confcommercio Rieti per la Tasi, imposta che a detta della stessa associazione, rischia di mdettere ancor più in ginocchio le aziende reatine. Il presidente Tosti ha rivolto un appello ai Comuni, perché non penalizzino le imprese reatine. “La gran parte delle amministrazioni reatine – scrivono da Confcommercio – non ha ancora deliberato, forse in attesa dell’esito delle prossime consultazioni elettorali, ma le imprese sono già in fibrillazione per l’impatto che la Tasi, il nuovo tributo sui servizi comunali indivisibili, potrà avere sul futuro stesso delle singole attività. Con l’introduzione della Tasi, secondo le proiezioni che circolano in questi giorni, ci saranno fortissimi aumenti del carico fiscale su capannoni e immobili ad uso commerciale, che metteranno perfino a rischio la sopravvivenza di molte imprese. La Confcommercio Imprese per l’Italia Provincia di Rieti insorge contro questa tassa in grado di mettere in ginocchio molte imprese, che già vivono un momento di grande difficoltà, a causa della crisi e della conseguente mancanza di liquidità”. “Siamo veramente preoccupati – dice il presidente Leonardo Tosti – e rivolgiamo un appello alle amministrazioni locali perché valutino il rischio di condannare molte imprese ad uscire dal mercato, soprattutto nel caso in cui i Comuni decidessero di applicare le aliquote più alte. Siamo convinti che una pressione fiscale così elevata sia incompatibile con qualsiasi ipotesi di ripresa”.
Le preoccupazioni di Confcommercio Rieti sarebbero confermate dai dati elaborati dall’Ufficio studi della Cgia. Rispetto al 2013, il prelievo fiscale sugli immobili strumentali potrebbe subire quest’anno un ulteriore aggravio: sui capannoni di quasi 400 euro (+11,4%), mentre sui negozi di circa 140 euro (+17,1%). Se, invece, il confronto viene eseguito rispetto al 2011, anno in cui si è pagata per l’ultima volta l’Ici, l’incremento del carico fiscale rischia di essere addirittura esponenziale: per i capannoni potrebbe sfiorare l’ 89%, per i negozi l’aumento dovrebbe aggirarsi attorno al 133%. Altre conferme da una recente analisi sull’andamento della pressione fiscale dall’inizio della crisi ad oggi condotta da Confcommercio, che dimostra come più la nostra economia entrava in crisi, più si è fatto ricorso alla leva fiscale. Tra il 2008 e il 2013 il livello di imposizione fiscale sulle famiglie italiane è aumentato del 10%. “Confcommercio Rieti – si chiude la nota – pertanto chiede un serio impegno a tutte le Amministrazioni Comunali affinché non penalizzino ulteriormente le imprese”. Foto (archivio) RietiLife ©