Arrivano le precisazioni dell’Aero Club D’Italia sul divieto di lancio per il parapendio da Monte Rosato a Poggio Bustone (leggi la notizia), divieto che aveva sollevato non poche polemiche tra gli appassionati e tra chi, soprattutto, punta sulla disciplina come volano economico del territorio. “La normativa è chiara e vieta il volo libero nella zona di traffico aereo controllata da un aeroporto – queste le dichiarazioni rilasciate a Il Messaggero di Rieti dal generale Giulio Cacciatore, direttore generale dell’Aero club d’Italia – La direttiva esiste da decenni e va rispettata. A Poggio Bustone come in tante altre parti d’Italia. Noi non abbiamo emanato nessuna nota specifica in cui si proibisce il parapendio sui cieli reatini anche perché, per legge, lì non si potrebbe volare. A meno di un’autorizzazione temporanea, che l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile, ndr) rilascia in presenza di eventi particolari come la Coppa del Mondo o il Campionato Italiano”. Cacciatore, dunque, ricorda che senza un’autorizzazione particolare, non ci si può lanciare da Monte Rosato e che il divieto, di fatto, esiste da tempo. Chi infrange il divieto rischia sanzioni salate, anche se da Monte Rosato ci si lancia con il parapendio da oltre trenta anni. I piloti hanno detto di sentirsi “osservati speciali” proprio per questo “rinnovarsi” dell’applicazione del divieto, che mette in difficoltà scuole e appassionati. Il generale Cacciatore, sulla vicenda, ha aggiunto che “siamo in presenza di un regolamento molto ferreo e restrittivo per Poggio Bustone e per tante altre realtà come quella reatina che, sul volo libero, basano una fetta importante del proprio turismo. Mi sono insediato da circa un anno e sto lavorando perché questa norma venga rivista. Il volo libero è una disciplina dell’aria in forte ascesa, sto facendo il possibile affinché appassionati di parapendio e deltaplano abbiano lo spazio che meritano”. (Redazione, fonte Il Messaggero) Foto (archivio) RietiLife ©