“Non sappiamo più a chi santo votarci per ottenere non semplici considerazioni da campagna elettorale ma interventi concreti e risolutivi sulla difficile situazione in cui verte la provincia di Rieti e l’intera Sabina”. L’ennesimo, accorato appello del Comitato pendolari reatini si accompagna all’ennesimo bollettino dei disagi. Stavolta a creare il caos sono stati i treni, i loro ritardi e le loro cancellazioni. Disservizio che la gente in direzione lavoro o scuola ha cercato di tamponare salendo sui Cotral, stracolmi. “Oggi – fanno sapere dal CPR – per l’ennesimo guasto tecnico, la linea Orte-Poggio Mirteto-Fara Sabina-Fiumicino Aereoporto, ha subito fortissimi rallentamenti e, intorno alle 7, il totale blocco della circolazione ferroviaria. Dalle ore 6 alle ore 8, fortissimi ritardi in linea hanno costretto molti utenti di Trenitalia a dirigersi sulla Salaria, altezza di Passo Corese (Bar dei Mori) prendendo letteralmente d’assalto i pullman della Cotral, in servizio lungo la direttrice Rieti-Roma (via Autostrada e via Salaria). È oramai noto anche ai sassi – si legge nell’esasperata dichiarazione dei pendolari – il problema delle criticità nel trasporto su gomma, con corse in partenza nelle prime ore del mattino sistematicamente soppresse, che mettono a dura prova sia gli utenti sia i dipendenti Cotral in servizio sui pullman. Ma oggi senza l’impegno e l’abnegazione degli autisti in servizio, staremmo parlando di situazione apocalittica, di gente ferma a Passo Corese-Fara Sabina, impossibilitata a raggiungere le proprie destinazioni. Trenitalia ha causato un disservizio senza che si venisse attivato il benché minimo piano di emergenza (questo perché per utenza pendolare di serie B non è previsto alcun piano di emergenza): nessun servizio sostitutivo, nessun servizio navetta e tutti a catapultarsi su pullman Cotral già saturi, oltre il dovuto. Grazie allo spirito di sacrificio degli autisti (a loro rischio e pericolo e mettendo a repentaglio anche la stessa incolumità dei passeggeri), hanno caricato quanta più gente possibile pur di portare tutti a Roma. Questo – continuano i pendolari, che si tengono aggiornati su Facebook – è indegno per un paese civile e questa vuole essere una denuncia a 360 gradi, che metta a nudo la totale carenza di servizio in questa area della sabina e dell’intera provincia di Rieti. Siamo oramai ad un punto di non ritorno. C’è bisogno di responsabilità (e da parte nostra come pendolari ce l’abbiamo messa finora, evitando azioni forti di protesta anche oltre i limiti consentiti dalla legge) da parte di tutti, indistintamente e alla politica chiediamo di sedersi tutti insieme a noi pendolari e trovare soluzioni a breve. Non siamo più in grado di muoverci per raggiungere il lavoro o la scuola, senza dover giustificare un ritardo o un giorno di ferie”. Foto: COMITATO PENDOLARI REATINI ©