Riceviamo e pubblichiamo la nota di Chicco Costini di Area Prima l’Italia Rieti. Costini affronta la tematica dei Plus, presentati ieri (leggi).
«Apprendo dai giornali con estremo piacere che sono stati appaltati i lavori del Plus, forse con un ritardo eccessivo rispetto ai cronoprogrammi, che speriamo non rappresenti un ostacolo alla definitiva realizzazione. Un po’ di preoccupazione me la desta però il refrain della maggioranza, che considera questo progetto semplicemente “lavori pubblici”; affermazione in tal senso fu fatta tempi addietro anche dal guru (o ex guru) dell’Urbanistica, Giovanni Ludovisi, che nel tentativo di sminuire l’importanza di quest’opera, quando ancora nel centrosinistra c’era qualcuno che blaterava di cambiare i progetti, affermò, più o meno testualmente, “alla fine si tratta di un finanziamento per rifare tre piazze”. Conoscendo discretamente la realtà di questa felice intuizione della giunta regionale di cdx, che riuscì ad utilizzare in modo concreto finanziamenti europei altrimenti destinati ad essere persi, temo che se questo è l’approccio, il rischio è di combinare un gran danno. I Plus sono progetti complessi, non solo perché difficili, ma anche perché mettono insieme attraverso opere strutturali, varie aree d’intervento, finalizzate a creare sviluppo ed occupazione stabili. Sono in definitiva un progetto strategico di sviluppo di aree urbane, con cui ridefinire un nuovo modello di crescita economica, nel quale i lavori pubblici sono funzionali alla messa in opera di strumenti concreti. Tutto questo per dire che scollegare le opere pubbliche dal resto: interventi per il turismo, formazione, creazione di eventi (tra l’altro progetti ed idee gestite in gran parte dall’attuale assessore Diego Di Paolo, allora componente del gruppo di lavoro e progettazione che in due mesi riuscì ad arrivare secondo nel Lazio) significa non solo non sfruttare appieno le potenzialità ma anche rischiare di fallire gli obiettivi. Il gruppo di tecnici, che andava da architetti, ingegneri ad esperti del settore turistico appunto è stato smantellato, così come il tavolo di concertazione con le associazioni di categoria, nell’ambito dei pogrom messi in atto dal democratico e partecipativo sindaco del Sel. Ma attenzione a non distruggere anche le idee, dopo aver cancellato gli uomini. Nell’interesse della città, e non di una parte politica. Perché se la rimozione è un processo psichiatrico para-fisiologico, la schizofrenia è una patologia conclamata, ed il gruppo consigliare del Pd, che da una parte accusa di incapacità la giunta di cui fa parte, e dall’altra continua ad attaccare la precedente amministrazione, dovrebbe quantomeno ammettere che le uniche opere realizzate dall’attuale giunta sono frutto della precedente (raddoppio della P. Togliatti, progetti Plus, recupero attraverso un print della Minimax), che almeno controllino che siano fatte bene, considerato che l’assessore all’urbanistica attuale pare non essere propriamente esperto in regole e procedure, e che come giustamente afferma il segretario regionale, non bastano gli assessori per prendere i voti, bisogna anche avere la capacità di fare, e fare bene». Foto (archivio). RietiLife ©