L’assessore all’Urbanistica del Comune di Rieti, Andrea Cecilia, indagato nella vicenda giudiziaria di Largo San Giorgio (leggi1–leggi2–leggi3) ha rimesso la delega. “Venerdì ho appreso delle indagini in corso in merito all’intervento eseguito a Largo San Giorgio, del quale, fino alle mie dimissioni, per assumere la carica di Assessore all’Urbanistica, sono stato progettista e direttore dei lavori – ha scritto Cecilia – Condivido pienamente l’esigenza di verificare, ed eventualmente correggere, il percorso amministrativo seguito o di integrare eventuali carenze progettuali. Tutto è stato compiuto, salvo errori formali, nell’assoluta e sostanziale correttezza, con i migliori criteri di sicurezza che le attuali tecniche costruttive consentono. In merito ai cambi di destinazione d’uso compiuti sugli immobili, ricordo che sono state inserite funzioni perfettamente compatibili con il piano regolatore. A Largo San Giorgio, infatti, sono stati realizzati servizi per la città che contribuiscono a migliorare la funzionalità e il benessere collettivo. Non è stato certamente aumentato il cosiddetto carico urbanistico (persone che vivono in una determinata zona), ma, al contrario, sono stati realizzati servizi. L’iter burocratico che ha portato alla realizzazione di questo centro culturale è stato complesso e oneroso – ha aggiunto Cecilia – Le norme, infatti, garantiscono la realizzazione di servizi a fronte di un nuovo carico urbanistico, ma, paradossalmente, rendono complicato realizzare esclusivamente servizi. In urbanistica è previsto che, a fronte di un aumento del carico abitativo, debba essere sembra realizzato un proporzionale numero di servizi (opere di urbanizzazione primaria, come strade, illuminazione, piazze, reti di servizi etc o secondaria, come scuole, centri sociali, centri culturali, edifici per il culto, per lo sport etc). È proprio questa la funzione affidata ai piani attuativi: bilanciare correttamente l’introduzione di un carico urbanistico con una sufficiente dotazione di servizi. Quella di Largo San Giorgio, invece, è una situazione inconsueta perché si sono voluti realizzare esclusivamente servizi per la collettività. Normalmente questi sono realizzati dal Comune o dai privati a scomputo di oneri di costruzione (per compensare l’impatto d’interventi speculativi). Dal momento che la norma rende complicato a un privato realizzare esclusivamente servizi per la collettività se si fossero commessi errori formali, per aderire alla normativa, questi non possono che essere stati commessi nell’assoluta buona fede. Ho piena fiducia, quindi, nel lavoro della magistratura che sono convinto saprà giudicare il mio operato nell’ambito di un’iniziativa di riqualificazione urbanistica compiuta ad esclusivo vantaggio dei cittadini. Tutto ciò premesso ho ritenuto opportuno rimettere il mio mandato al sindaco Simone Petrangeli, affinché possa serenamente valutare se un mio ulteriore impegno nell’esecutivo sia effettivamente utile all’azione amministrativa sinora percorsa”. Foto: Emiliano GRILLOTTI ©