Nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare il Safer Internet Day 2014, che si terrà domani, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, ha organizzato dei workshop sul tema del cyberbullismo in tutte le scuole d’Italia. Si tratterà di un’edizione speciale del progetto Una vita da social, che prevede workshop in contemporanea presso le scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani. La Polizia Postale e delle Comunicazioni incontrerà oltre 60 000 ragazzi in occasione del Safer Internet Day, con lo slogan “Creiamo un internet meglio insieme”. A Rieti, gli operatori della Specialità incontreranno i ragazzi della Scuola di Istruzione Superiore “Celestino Rosatelli”.
Una vita da social è un progetto itinerante sviluppato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, che ha l’obiettivo di aiutare gli utenti della Rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online. Il progetto si compone inoltre di una pagina facebook unavitadasocial nella quale vengono riportate tutte le attività e le impressioni dei giovani studenti. L’obiettivo delle attività di formazione è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi all’adescamento, cyber bullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri.
La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno quotidiano della Polizia di Stato e la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, della Università e della Ricerca, è assolutamente determinante. Iniziative come la giornata mondiale dedicata alla sicurezza in Internet – ormai celebrata in oltre 100 paesi – sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di utenti, soprattutto adulti, che sono oggi nel nostro paese quelli meno consapevoli dell’importanza di educare i minori a un uso sicuro consapevole e responsabile della rete.
“Anche nell’anno 2013, l’attività di repressione dei reati commessi in rete e per il tramite della rete compiuta dalla Polizia delle Comunicazioni è stata molto intensa”, dichiara Roberto Di Legami, Dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Lazio. “Nel corso del 2013 il Compartimento Lazio ha deferito all’Autorità Giudiziaria 808 persone, delle quali 30 in stato di arresto. Nel solo campo dei reati connessi allo sfruttamento sessuale di minori, poi, ne ha denunciate 86, delle quali 4 arrestate; sono state monitorate diverse migliaia di siti, dei quali 2167 successivamente inseriti nella “black list” del Centro Nazionale di contrasto alla Pedofilia Online, attivo presso il nostro Servizio di Polizia Postale. Buona parte di tali reati, purtroppo, è stata commessa in ambiente social network, all’interno, cioè, di quelle piattaforme virtuali che hanno riscontrato un consenso unanime tra i giovani, oltre tra la maggioranza degli utenti della rete. Si tratta di un fenomeno sociale molto importante, destinato a mutare le modalità di relazioni tra gli esseri umani. Tali prodotti dell’incontro tra tecnologia ed ingegneria informatica, però, possono fornire occasioni per perpetrare reati anche di particolare gravità e costituire fonte di rischio per i dati degli utenti iscritti. Riteniamo, comunque, che prevenzione e formazione siano al momento gli strumenti più efficaci per aiutare a navigare con prudenza in internet. Proprio per tale motivo siamo costantemente presente nelle scuole di ogni ordine e grado, per far capire ai giovani l’importanza di proteggere la propria privacy e per avere il coraggio di denunciare; anche e soprattutto in caso di cyberbullismo, un fenomeno che esiste da sempre ma che purtroppo è in crescita tra i giovani, anche perché alimentato dalla loro dimestichezza con i nuovi media. La nostra intensa attività di prevenzione si rivolge, però, anche a genitori e docenti, per aiutarli a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere, rispettivamente figli e studenti, dai potenziali pericoli del web”. Foto (archivio): RietiLife ©