Il Commissario Provinciale di Forza Italia Antonio Cicchetti, insieme ai consiglieri comunali Antonio Perelli, Giuliano Sanesi, Giuseppe Diana, Andrea Sebastiani, David Festuccia, e al presidente del Circolo di Rieti Nuovo Centro Destra Claudio Valentini intervengono sul caso Aragona.
Non vogliamo entrare nel merito del provvedimento disciplinare adottato nei confronti del Comandante della Polizia Municipale Enrico Aragona, merito nel quale entreranno le Autorità competenti a seguito degli annunciati ricorsi. Riteniamo assolutamente necessario però porre l’accento su una preoccupante azione persecutoria che evidentemente questa Giunta ha posto sistematicamente in essere nei confronti di parte dei dipendenti comunali ed in particolare dei dirigenti a tempo indeterminato, rei di aver prestato servizio per le precedenti amministrazioni di centro destra. Questo in una logica di epurazione settaria che caratterizza una cultura dell’odio per l’altro esaltandone le espressioni più censurabili. Come si dovrebbe altrimenti stigmatizzare un provvedimento che sospende dal servizio il Comandante della Polizia Municipale “con effetto immediato”, quasi a certificare una incompatibilità con il ruolo dovuta chissà a quale gravissima mancanza. E invece stiamo parlando di una presunta autoattribuzione di un periodo di ferie non maturate e di una mancata ottemperanza di una delibera di giunta che lo stesso Ministero dell’Interno ha bollato come evidentemente non rispondente al dettato della normativa vigente in materia. Ipotizzato che il provvedimento si poggi su qualche resistente fondamento, quali sarebbero state le motivazioni di urgenza tali da supportare un immediato allontanamento? Nell’interesse della città tutta e delle centinaia di risposte che ogni giorno il Comando della Polizia Municipale fornisce ai cittadini, non sarebbe stato più opportuno concedere un periodo seppur minimo di preavviso, idoneo a rispondere alle pratiche più urgenti nonché ad organizzare gli uffici durante il periodo di forzata assenza? E invece no: “con effetto immediato” con l’evidente intento di abbattere un sedicente nemico, quello stesso dirigente per il quale in campagna elettorale gran parte dell’attuale maggioranza si era spesa nel garantirne la decapitazione. E come ha immaginato di risolvere il vuoto gestionale il creativo Petrangeli, sicuramente suggerito da solerti quanto improvvisati consiglieri? Semplice: esercitando ancora una volta la traduzione pratica di un diritto mai conosciuto agli umani ma diuturnamente praticato da questa maggioranza. “Durante il periodo di sospensione di cui al citato provvedimento disciplinare, non potendo essere garantito l’assolvimento delle funzioni vicarie di Comandante, si correrebbe il rischio di dar luogo ad una disfunzione nell’espletamento del servizio di polizia municipale con il conseguente pericolo di creare una minaccia all’incolumità pubblica”, ovvero quello per il quale abbiamo contestato al Comandante della Polizia Municipale una inottemperanza alla delibera di giunta n.54 del 28 febbraio 2013 (prevederne la sostituzione con un dirigente amministrativo), oggi diviene motivazione sufficiente per attribuire funzioni vicarie ad un ufficiale appartenente allo stesso Comando. Delle due l’una: o aveva ragione il Comandante a denunciare per ben 9 mesi l’illegittimità di quella previsione deliberativa, come peraltro puntualmente smascherata dallo stesso Ministero dell’Interno, e quindi il procedimento instaurato nei suoi confronti è privo di un fondamento giuridico, oppure è illegittimo l’attuale decreto che in virtù di quel vulnus più e più volte segnalato attribuisce funzioni vicarie. Ed ancora: a chi vengono attribuite le funzioni vicarie? Al vice comandante nominato dal Comandante come disciplinato dalla normativa vigente, direte voi, e conosciuto oramai a tutta la città. E invece no. La creatività di Petrangeli & co. tira fuori dal cilindro un altro coniglio. E guarda caso ancora una volta, ma sarà sicuramente un caso, una fedelissima della CGIL. Ma può una categoria D appartenente al Corpo sostituire il Dirigente Comandante della Polizia Municipale attribuendole funzioni vicarie? Assolutamente no! E non lo diciamo noi che di amministrazione creativa non ce ne intendiamo: lo dice il Ministero dell’Interno nella nota del 17 ottobre 2013, assurta agli onori della cronaca locale, nella quale il competente Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali testualmente recita: “Per consentire l’adozione di atti a rilevanza esterna dovrà conseguentemente procedersi al conferimento, nei confronti del dipendente interessato, della posizione organizzativa”. Caro Petrangeli & Co., come puoi immaginare di continuare a calpestare le regole che disciplinano la vita di un Ente e contestualmente pensare di uscirne impunito? Ti consigliamo vivamente di revocare questo decreto evidentemente viziato da profili di illegittimità conclamata e di tutelare la tua eletta invitandola a non firmare atti che non potranno produrre alcun effetto giuridico essendo nulli. Sul punto chiediamo l’immediato, improcrastinabile intervento del Prefetto inviando contestualmente tutti gli atti in Procura per gli eventuali abusi di ufficio che si rendessero evidenti nell’attività della nominata. Ovviamente tutto questo in barba alla tanto declamata legittimità dell’agire. Foto (Archivio): RietiLife ©