«Andavo tranquillo al lavoro, verso Roma, ma mi sono fermato al km 60 della Salaria, poco dopo una lapide e in mezzo ad una discarica abusiva ed involontaria di resti di veicoli. Erano circa le 8, strada libera, per fortuna. Saponetta di strada, per colpa di chi, nonostante i soldi delle nostre tasse, non la mantiene in sicurezza. La musica dell’autoradio da serena e tranquilla all’improvviso diventa vomitevole, e senza controllo, a 70 all’ora, il baratro è a pochi metri. Il sottile ed inconsistente guard rail, già provato e distrutto, fa un ultimo sforzo. E mi tiene attaccato alla vita. Dilaniandosi. Dietro di me un’altra auto perde il controllo, ma rimane sulla via. Anche lei con calma procedeva sulla saponetta, anzi cera. Torcie di segnalazione di precedenti incidenti che gli operai dell’Anas si affrettano a raschiare, su ordine perentorio della Polizia Stradale. E’ un serpente scivoloso che si morde la coda. Ora ricordo mattine in fila e macchine capovolte e persone a bordo strada. Di loro resta un pezzo di plastica della loro vettura, un dolore nel ricordo dei loro cari. Ora c’è la mia rabbia, e l’impegno che non succeda più. La Stradale ha segnalato più volte la non conformità del tratto ad Anas e Provincia: la risposta è stata che in base alle loro perizie il tratto è a specifica. Farò fare una perizia giurata da professionista abilitato, ed in base alle risultanze le azioni del caso. Se qualcuno vuole unirsi gratuitamente potrebbe diventare una class action. Scrivere a [email protected]». Foto: RietiLife ©
“IO, VIVO PER MIRACOLO DOPO L’INCIDENTE AL KM 60 DELLA SALARIA: INTERVENITE, NON È SICURO”
La maledizione del km 60. Quello che pubblichiamo è il racconto inviato a RietiLife da un automobilista reatino, Marcello Pianu, rimasto coinvolto stamattina in un incidente al famigerato km 60 della Salaria tra Rieti e Roma, il tratto che va dal bivio per Ornaro a quello per Poggio San Lorenzo, dove negli ultimi tre mesi si sono verificati almeno altri cinque incidenti (leggi1 – leggi2 – leggi3 – leggi4 – leggi5), tutti caratterizzati da una dinamica simile. L’automobilista chiede alle autorità competenti di intervenire. Un appello a cui sentiamo di unirci: il fatto che avvengano così tanti incidenti in quello specifico tratto stradale desta perlomeno qualche sospetto.