I vigili urbani di Rieti scrivono al sindaco Simone Petrangeli e agli assessori al Personale e alla Polizia Municipale, per lamentare il mancato accreditamento di alcuni emolumenti. E annunciano, per questo, di volersi rivolgere alla Procura e alla Corte dei Conti.
«Ancora vessazioni nei confronti degli agenti attraverso il mancato riconoscimento degli istituti contrattuali non liquidati in busta paga, che per il mese in corso si concretizzano nella mancata erogazione dell’indennità di turno. Non sono stati erogati gli emolumenti facendo venire meno una voce importante dello stipendio a persone che lavorano su turni in condizioni non assimilabili a quelle di tutti gli altri dipendenti del Comune. È stucchevole constatare come scientemente periodicamente ai vigili urbani del Comune di Rieti gli uffici preposti neghino il diritto di ricevere lo stipendio maturato compromettendo la stabilità economica delle famiglie costrette a fronteggiare impegni economici sulla base di entrate non più garantite dallo stipendio. Da anni si rileva come un comportamento discriminatorio dell’amministrazione comunale ha portato alla riduzione degli stipendi degli operatori della Polizia Municipale costretti a rivolgersi agli organi giudiziari per veder soddisfatti i propri diritti. È intollerabile la situazione che si è venuta a creare nella vicenda, ormai di stampo popolare, tra l’amministrazione e la Polizia Municipale, portata avanti con continui comunicati stampa ed articoli vari apparsi sui quotidiani locali, sia nei confronti dell’operato svolto dai singoli operatori sia nei confronti del dirigente, che comportano una forma di denigrazione agli occhi della popolazione di coloro che quotidianamente e con spirito di sacrificio, si adopera per offrire nel migliore dei modi una risposta alle esigenze della cittadinanza. Giù le mani dalla Polizia Municipale!!!!! L’atteggiamento di questa amministrazione comporta un gravoso danno economico ai dipendenti perché non percepiscono quanto dovuto e quanto stabilito dai contratti di lavoro, correlato ad un continuo stress psicologico dovuto al fatto di essere continuamente sottoposti alla berlina dei delatori i quali hanno gioco facile per offendere oltraggiare il nostro lavoro. Tale situazione non è più tollerabile, pertanto a fronte dell’ennesimo grave accaduto i sottoscritti notizieranno la locale Procura della Repubblica e la Corte dei Conti per quanto di competenza. Foto: Emiliano GRILLOTTI ©