Un botta e risposta è quello che proponiamo nelle righe seguenti. L’argomento è il Consorzio di Bonifica che la Uil, tramite le parole del segretario Alvise Casciani, non ha avuto scrupoli nel definire un carrozzone inutile. Di seguito le parole di Casciani.
“Dopo innumerevoli volte in cui sia noi come organizzazione, sia numerosi cittadini, abbiamo segnalato il pessimo stato in cui versano i canali nella Piana Reatina, non possiamo far altro che arrivare ad una conclusione: il Consorzio della Bonifica non rappresenta altro che un carrozzone inutile. Per trovare giustificazione a questa nostra forte affermazione non serve ricordare quanti allagamenti si sono verificati negli anni passati in occasione di stagioni particolarmente piovose, è sufficiente tornare in dietro con la mente di appena un paio di giorni, quando, a seguito del violento temporale, il sottopassaggio di Via Velinia si è nuovamente allagato. Stando così le cose non possiamo far altro che dar ragione a chi, già negli anni passati, ha appellato il Consorzio come un ente inutile. Quello che vorremmo capire è che fine fanno i soldi che, annualmente, i proprietari di terreni e immobili della Piana, come anche tutti i residenti al di fuori delle mura della città, versano al Consorzio. Dopo aver raccolto molte lamentele sulla inesistente gestione della rete idrica da parte del Consorzio, stiamo valutando l’ipotesi di avviare una sottoscrizione per richiedere l’abolizione dell’ente che, così com’è, è solo inutile. Tra l’altro, qualora nella prossima stagione si verifichino nuovi allagamenti siamo pronti ad avviare un procedimento per richiedere un risarcimento collettivo per tutti i proprietari di aziende agricole danneggiati”.
Alle dure righe firmate dal segretario provinciale Uil, ha risposto la Bonifica, di cui di seguito viene pubblicata la nota integrale.
“Quanto dichiarato da Casciani denota nient’altro che la poca, per non dire nulla, conoscenza dell’idraulica della Piana reatina. Prendere come esempio, per dimostrare la presunta inattività del Consorzio, il sottopasso di Via Velinia, significa, infatti, non sapere che la gestione di quel sottopasso non rientra tra le opere di competenza della Bonifica. Il Consorzio, nonostante le gravi difficoltà economiche in cui versa, a causa dei mancati trasferimenti da parte della Regione Lazio, ha sempre continuato a garantire la manutenzione nelle zone più sensibili. Invece che lanciare un’accusa attraverso le pagine dei giornali e dei siti internet di informazione, avremmo preferito che il segretario Casciani ci avesse chiesto un incontro per avere delucidazioni sul reale stato delle cose. Per il bene del territorio, infatti, sarebbe auspicabile un’unanime impegno tra le categorie di rappresentanza sindacale per dar vita a un’azione congiunta nei confronti della Regione Lazio tesa a sollecitare l’invio delle spettanze del Consorzio. Questa sarebbe l’unica vera azione a favore e tutela dei cittadini visto che si permetterebbe all’Ente Bonifica di lavorare e intervenire sulla Piana in maniera puntuale e completa. Tutto il resto rappresenta il solito sterile tentativo di alzare il polverone per confondere la realtà delle cose. Per evitare ulteriori farneticazioni, quindi, l’amministrazione del Consorzio è sempre a disposizione del Segretario per fornire, a lui e a quanti lo volessero, delucidazioni sull’attività che viene svolta quotidianamente”.
Non tarda ad arrivare anche la replica di Giampiero Marianantoni, della Rsa Fibi Uila Uil
“Rispetto alle dichiarazioni diffuse dal Segretario della Camera sindacale della Uil, Alvise Casciani, riguardo al consorzio di bonifica, in qualità di Rsa della Fibi Uila Uil, tengo a manifestare la mia più totale dissociazione. Già in altre occasioni, sia lui che il Segretario generale Alberto Paolucci, sono intervenuti in merito all’attività del Consorzio della Bonifica senza mai interpellarmi per avere, prima di scrivere delle cose del tutto errate, come accaduto in questo caso, un quadro chiaro della situazione. Dal comunicato di Casciani, infatti, emerge sia la mancata conoscenza del ruolo e della funzionalità gestionale, sia dei tempi e dei modi dell’attività manutentiva del Consorzio. Il tutto non avendo chiara la distinzione tra le opere che il Consorzio svolge per conto degli agricoltori, utilizzando quindi i fondi frutto delle quote versate, e quelle che vengono pagate (o per meglio dire che dovrebbero essere pagate) dalla Regione Lazio. Al di là dell’attacco ingiustificato all’Ente, poi, quello che mi lascia incredulo è pensare che il segretario di un’associazione di categoria che, oltre alla tutela dei cittadini dovrebbe pensare a quella dei lavoratori, possa solamente pensare di avviare una sottoscrizione per chiudere un ente dove tante persone lavorano. L’unica cosa che il Segretario avrebbe potuto, con saggezza, osservare è che, nonostante al Consorzio possano essere mosse anche alcune critiche, è proprio grazie all’impegno dello stesso e di chi vi lavora, che i residenti della Piana reatina hanno l’opportunità di circolare e posteggiare davanti le proprie abitazioni le macchine e non le barche”.
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