Sono le dieci del tre ottobre di settantasette anni fa. Alla stazione ferroviaria di Contigliano sta transitando la littorina proveniente da L’Aquila che trasporta anche la squadra aquilana di calcio impegnata in una lunga trasferta che dovrà condurre gli abruzzesi a Verona, per sfidare i padroni di casa nella giornata del campionato di serie B, stagione 1936-1937, appena cominciato. Un errore alla stazione di Rieti o chissà cos’altro accendono la miccia della tragedia: un altro convoglio, dedicato al trasporto della posta e proveniente da Terni, è sullo stesso binario, alla stessa ora di quello proveniente dall’Abruzzo. L’impatto è violentissimo ed avviene a pochi passi dalla stazione di Contigliano: perdono la vita otto persone, tra i quali l’allenatore de L’Aquila Calcio, Attilio Buratti; ferita anche l’intera rosa rossoblu, tranne Brindisi e Michetti (squalificati e quindi non presenti) ed il portiere Stornelli, che aveva mancato l’appuntamento alla stazione de L’Aquila perché si era svegliato tardi. A margine dell’incidente, che mise ko la formazione aquilana, la Federazione concesse a L’Aquila di non giocare il campionato: la squadra però volle onorare il torneo ugualmente, rifiutando la concessione degli organi calcistici e presentando, a meno di 20 giorni dal disastro di Contigliano, una rosa completamente nuova che, tuttavia, non riuscì nell’intento di raggiungere la salvezza. Una vicenda persa nei meandri della storia, ma non dimenticata: la squadra abruzzese cita l’episodio di sangue nella propria storia societaria. (Ch. Di.) Foto: Christian DIOCIAIUTI (nel riquadro la foto tratta dal sito de L’Aquila Calcio) ©