Nella foto, Maria Benedicta Chigbolu, sesta sui 400 con 53″44.
Ecco i contenuti tecnici delle gare femminili di Rietimeeting.
200: Carrie Russell (Jamaica) si migliora decisamente, portando il personale a 22″62 in una gara che ha visto anche il progresso di Elena Bonfanti (quinta in 23″82).
400: vince in 50″ netti la giamaicana Stephanie McPherson, quarta ai mondiali di Mosca, con un tempo vicinissimo al suo primato di 49″92.
800: in tre scendono sotto i 2 minuti. E’ la sudafricana Caster Semenya a firmare il tempo migliore siglando il personale stagionale di 1’58″92, dietro la campionessa del mondo di Berlino e vice campionessa olimpica in grande spolvero Nelly Jepkosgei (Kenya, personale di 1’59″40) e l’ucraina Nataliya Lupu (1’59″52).
3000: Mercy Cherono (Kenia) s’impone correndo in 8’35″97 una gara vivace che ha visto ben 8 primati personali tra le sue interpreti, a cominciare da quello dell’altra atleta degli altipiani, Sylvia Kibet (8’37″47).
100h: altro primato del Meeting riscritto grazie al 12″64 della campionessa olimpica di Londra e argento mondiale a Mosca, Sally Pearson. L’australiana si lascia alle spalle nettamente la giamaicana Andrea Bliss (12″93).
Salto in alto: Irina Gordeyeva (1,99) batte Anna Chicherova (1,96) e si aggiudica il derby russo ad alta quota con il personale stagionale.
Lancio del martello: Anita Wlodarczyk festeggia tre volte: vittoria del Meeting, record dello stadio e successo nella classifica del circuito Hammer Throw Challenge. Il suo 76,57 frantuma il precedente record della manifestazione con un miglioramento di 99 centimetri.
Lancio del disco: ritocca due volte il primato del Meeting la campionessa olimpica e mondiale Sandra Perkovic. il 65,79 della prima prova e soprattutto il 66,12 della quarta riscrivono la migliore prestazione dello stadio, detenuta dalla tedesca Franka Dietzsch (65,38, 2006).
Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©