Il Comitato Terni-Rieti in Umbria, ed in particolare il suo maggiore rappresentante, Marino Formichetti, torna a rilanciare il superamento dei confini regionali, proponendo una “join venture” territoriale tra i due capoluoghi, anche alla luce delle ultime novità normative che lo stesso Formichetti, nella nota che proponiamo di seguito, definisce confuse e poco chiare, come le sorti delle province.
“Mentre nella Tuscia è vivo il dibattito per le sorti della provincia e del territorio, a Rieti, con colpevole silenzio di tutti, sembra che non vi sia interesse. Il ddl del Governo Letta, nebbioso e confuso, rimanda, come peraltro accade negli altri provvedimenti, a future decisioni in merito alle funzioni dell’ente provincia e alla ridistribuzione dei servizi e dei dipendenti. Unica cosa che, nel testo, sembrerebbe certa è l’accorpamento alla provincia di Roma ormai Città metropolitana, in un dipartimento con all’interno piccole province depotenziate, unioni di comuni, per le quali non si conoscono quali saranno i limiti di funzioni. Tutto questo, per i nostri territori, si traduce in: meno servizi, incertezze di competenze e passaggi burocratici moltiplicati per i cittadini. Il tutto con buona pace per lo sviluppo delle aree interne, almeno quelle del Lazio, visto che in Umbria, ad esempio, non cambiano i confini ex provinciali con quelli dei dipartimenti. E’ tempo, torno ancora una volta a ribadire, che Rieti e le sue istituzioni si rimettano in moto per avviare un processo per il superamento dei confini regionali, che porti alla creazione di un dipartimento umbro-laziale. Solo così ci si potrà inserire a pieno titolo nella discussione chiedendo ai propri parlamentari, eletti a rappresentare questi territori, una modifica o un emendamento al ddl Letta che preveda, come sempre sostenuto, la possibilità di ridisegnare il territorio amministrativo in condivisione con chi lo abita evitando annessioni politiche che abbiamo già conosciuto come norma incostituzionale del Governo Monti. Esortiamo, quindi, ad un dibattito pubblico, promosso dai sindaci, che spieghi gli scenari di una possibile applicazione del ddl non modificato dal Parlamento. Non credo che convenga ancora aspettare la buona sorte di un ulteriore bocciatura costituzionale”. (Redazione) Foto (archivio): RietiLife ©