Fabrizio Barca può diventare il nuovo leader del Partito democratico? In molti se lo sono chiesti e l’aula consiliare del Comune di Rieti così piena è la riprova che l’attenzione intorno all’ex ministro della Coesione Territoriale del governo Monti sta crescendo di giorno in giorno. “Ma al congresso non sarò candidato”, ha tagliato corto il diretto interessato, su esplicita domanda del moderatore dell’incontro, il giornalista politico della Stampa, Paolo Festuccia. “Il congresso sarà un successo se si discuterà di contenuti e non soltanto di chi ha le spalle più larghe”. L’assemblea pubblica organizzata oggi pomeriggio dal Pd di Rieti è stata un’occasione di confronto, di scambio, di approfondimento sul manifesto lanciato ormai da qualche settimana da Barca, il nome nuovo dei democrats, che ipotizza un partito diverso, l’apertura di una stagione di riforme e di rinnovamento della macchina amministrativa e soprattutto dei processi attuativi (“non è possibile che un provvedimento del governo abbia effetto solo dopo sei mesi”, ha spiegato). Pungolato dalle domande della platea, zeppa di dirigenti e militanti di varie estrazioni della sinistra, di sindacalisti e di semplici curiosi o appassionati di politica, Barca ha affrontato con approccio pragmatico e persuasivo temi caldi come quello dei trasporti, del reddito di cittadinanza, delle aree interne, del dramma delle disoccupazione, e ha parlato anche dei conflitti interni al Pd, di come immagina il suo partito, al quale ha aderito l’11 aprile dopo diciassette mesi di governo Monti. Ad aprire l’assemblea, il sindaco Simone Petrangeli. (Redazione) Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 26 Giugno 2013