“Pasquale da Cittaducale”, nella sua rubrica indipendente, si occupa oggi della polemica relativa al concerto di Malika Ayane dello scorso novembre, oggetto di un botta a risposta tra il duo di consiglieri comunali Festuccia-Sebastiani e l’assessore comunale alle Culture e al Turismo, Diego Di Paolo. Quella che pubblichiamo è, come sempre, la sua personalissima opinione.
Ma perché ci continuano a prendere in giro? Perché, nonostante le evidenze, ci vorrebbero far passare per scemi? Perchè vogliono giocare con le parole e farci credere il contrario di quanto accade? Perché? Perché siamo un popolo che crede a tutto, che perdona tutto e che, purtroppo, si beve tutto quello che viene propinato? Stavolta voglio analizzare la vicenda che vede l’assessore alle culture Diego Di Paolo, la cantante Malika Ayane, i consiglieri di minoranza Festuccia e Sebastiani e la cospicua cifra di circa 14 mila euro (LEGGI). Sembra l’inizio di una fiction, di una favoletta da raccontare ai bimbi prima che si addormentino, invece è la farsa che sta andando in scena da qualche giorno nella nostra città. Chi ha seguito il fatto rimbalzato da un giornale all’altro, ha potuto rendersi conto di come, a volte, la realtà venga mistificata, tenuta nascosta o celata dietro altre parole, nonostante il succo sia sempre lo stesso. E’ un po’ come l’annosa diatriba sui “diversamente abili” o “portatori di handicap”, come la giri, il senso è sempre lo stesso. Nel nostro caso, però, la cosa è pure divertente perché se la racconti ad un bimbo alla fine si metterà a ridere. Un concerto a costo zero, costato quasi 14 mila euro! Dov’è l’imbroglio? O meglio: dov’è il trucco? Purtroppo, a mio avviso, ci sono tutte e due le cose. L’imbroglio sta nel fatto che i cittadini, da novembre ad oggi, hanno creduto che Malika Ayane fosse venuta a cantare a Rieti completamente gratis mentre le cose non stanno proprio così, visto che le carte ritrovate da Festuccia e Sebastiani sembrerebbero indicare il contrario visto che la nota parla di circa 14 mila euro di spese ad iniziare dal soggiorno di tutto lo staff della cantante, comprensivo di pranzi e cene, e della stessa Malika che, poverina, ha preferito alloggiare in un 5 stelle extra anziché aggregarsi al resto della sua comitiva. Il tutto per la durata di una settimana che al box-office, appunto, ha registrato un saldo negativo di 14 mila euro. E c’è anche il trucco perché se andate a leggere attentamente le note dell’assessore Di Paolo (LEGGI) vi accorgereste che lo stesso non smentisce di aver speso dei soldi, anzi, lo conferma in modo dettagliato dando però delle motivazioni che hanno della presa in giro (mi perdoni assessore ma proprio non riesco a digerire questa cosa). Di Paolo si ostina a dire che “il concerto in questione è stato a costo zero per l’amministrazione comunale, come più volte ribadito, anche nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento. Dal management dell’artista avevamo poi ricevuto la proposta di ospitare l’allestimento dell’intero tour e l’amministrazione comunale ha accettato contribuendo economicamente in parte (per la somma di 10.132 euro iva inclusa) con il fine di reinserire la Città e il Teatro Flavio Vespasiano nel circuito degli allestimenti di tournée e di concerti dei principali artisti italiani”. Cioè? Ma costo zero “de che”? Che vuol dire che il concerto è stato a costo zero quando le casse comunali hanno sborsato dei soldi? Ecco che il trucchetto sta nelle parole, nei modi non proprio limpidi di agire. Ma come si può dire che il concerto non è costato nulla? Perché arrampicarsi sugli specchi in modo così subdolo? Sembra di tornare indietro di qualche mese quando ci occupammo della Notte Amarantoceleste sui costi della quale sto ancora aspettando che l’assessore Mezzetti mi dia le risposte documentate e non solo giri di parole. Tempo addietro un tris di politici locali – Vassallo, Valeri e Bigliocchi – andavano in Tv a commentare le “Pinocchiate”, ovvero le bugie di chi era al potere. Forse è il caso di ripristinarla, quella trasmissione! Foto: Emiliano GRILLOTTI © 13 Maggio 2013