“Pasquale da Cittaducale”, nella sua consueta rubrica, interviene con un proprio commento sulla bagarre politico-istituzionale delle ultime ore.
Quel che sta succedendo in Italia dal giorno delle votazioni ad oggi non accade nemmeno nelle riunioni di condominio. Avete presente una riunione infuocata di condominio, dove quello del piano di sotto vuole azzannare quello del piano di sopra perché oltre a camminare con gli zoccoli tutto il giorno, annaffia le piante del balcone a qualsiasi ora tanto che i panni stesi si sporcano? Nei condomini si litiga di frequente per qualsiasi cosa, il povero amministratore ha a che fare con una serie di problemi che forse nemmeno l’azzeccagarbugli riuscirebbe a risolvere. Bene, in Italia da oltre due mesi sembra di essere in una riunione di condominio mai smessa dal giorno della prima convocazione. Ci stiamo facendo prendere in giro da mezzo mondo, perché nell’altro mezzo già ci prendevano per il paese degli spaghetti, mafia e mandolino. Da cittadino italiano già mi ero provocatoriamente dimesso, ma adesso davvero mi sento preso in giro dai miei stessi concittadini, specie da quelli che hanno ricevuto il mandato per essere gli amministratori, i depositari di una fiducia che via-via si è dissolta. Il condominio-Italia non c’è più, il condominio-Italia si è disintegrato a causa di una totale incapacità gestionale fatta emergere, forse anche volutamente, in molte circostanze ad iniziare dalla telenovela legata al Partito Democratico ed al suo segretario: quel poverino di Pierluigi Bersani diventato l’orsetto del Luna-Park sia per il fuoco nemico ma, soprattutto, per quello amico! Ma la cosa che più infastidisce è il comportamento e le frasi di alcuni personaggi che dopo aver incantato le piazze, compresa quella reatina (leggi Grillo ed il grillini), Renzi ed i renziani, Berlusconi ed i berlusconiani e chi più ne ha più ne metta, non sono riusciti a dare prima un governo e successivamente un Presidente della Repubblica ad un Paese che non ne può più. La nota di oggi, sempre con le centomila “raccomandazioni” del direttore di RietiLife, mi è scaturita dall’ultima osservazione postata su facebook (lo sapevo che il social mi avrebbe dato molti spunti anche se non sono presente ma adopero quello di mio figlio) dal neo-deputato, ex-presidente della Provincia, Fabio Melilli. Il suo post inizialmente mi aveva fatto sobbalzare perché ho letto le stesse cose dette da altri prima di lui. Ovvero: che il non essere riusciti a dare al condominio-Italia un nuovo amministratore sancisce in modo definitivo la sconfitta, (un’altra!) del PD. Però Melilli è riuscito a dare una spiegazione molto profonda al suo pensiero visto che è stato l’unico dirigente di una barca ormai affondata ad affermare che il Paese viene prima del PD. Mi chiedo? Ma se anche Melilli afferma che il PD non esiste più, che le sconfitte si sono susseguite e che la classe dirigente non ha più ragione di essere tale, a quando l’eliminazione? In genere quando si perde, vedi nelle gare di qualsiasi sport, o non si passa il turno o si arriva ultimi, c’è sempre un prezzo da pagare: o si viene eliminati, o si retrocede o, in alcuni casi, viene radiata la società. Bisogna prendersi le responsabilità, bisogna saper affrontare la realtà e prendere le decisioni. Quelle vere, quelle che sappiano ridare un po’ di dignità ad un Paese dove la gente è allo stremo e dove in troppi ci lasciano la pelle. Chiedo quindi a Melilli, soprattutto perché sta anche rappresentando il nostro territorio, di prendersi le sue responsabilità, così come hanno chiesto di farlo a Giorgio Napolitano rimasto sul Colle, per smantellare una cosa che non esiste più e far ripartire al meglio quell’Italia che non vuole più essere un condominio. Ma un paese con la P maiuscola! Foto: Emiliano GRILLOTTI © 21 Aprile 2013