“Lo strappo” di oggi vede protagonisti l’ex assessore comunale Chicco Costini, attivissimo nell’opposizione alla giunta Petrangeli, e l’attuale assessore comunale alle Politiche Sociali, Stefania Mariantoni. Quest’ultima si era sfogata su facebook in risposta alle critiche piovute sulla gestione dei servizi sociali (LEGGI). Non si è fatta attendere la replica di Costini che, citando una vecchia pubblicità, l’ha definita Assessore Cimabue.
«Leggo sui quotidiani locali di oggi, lo sfogo accorato dell’assessore ai servizi sociali Cimabue- Mariantoni, la quale si lamenta dell’opposizione che va a controllare lo stato dello sportello aperto al pubblico, che si lamenta di servizi da medioevo, che accusa (immagino l’opposizione) di averle messo i bastoni fra le ruote, impedendole di risolvere in modo adeguato le criticità da Lei trovate, e chiudendo con un proclama bossiano: andate a lavorare. Certo leggendo di prima mattina certe dichiarazioni verrebbe quasi naturale risponderle: è la politica bella! Chi non ricorda gli attivisti di sinistra inscenare gazzarre e leggere proclami per viale Matteucci, chi non ricorda che gran parte della campagna elettorale dell’attuale Curatore fallimentare, è stata impostata proprio sul disagio sociale, sull’azione del comune in questo settore. Certo sarebbe da ricordare all’assessore ex (ex?) consulente della comunità montana che pochi anni fa il comune di Rieti ricevette il plauso della CGIL regionale (non dell’associazione Pizza e fichi) per l’impegno nei servizi sociali, e pertanto o l’organizzazione sindacale di sinistra aveva un nostalgia per l’epoca feudale, o forse non era tutto così pessimo. Ma credo, senza voler far inutili polemiche su un settore che più che di scontri avrebbe bisogno di idee e soldi, che sarebbe anche stato onesto da parte dell’assessore chiedere scusa per gli errori commessi, sicuramente in buona fede, ma che la fanno assomigliare al personaggio delle pubblicità della mia infanzia, Cimabue appunto, che fa una cosa e ne sbaglia due! Questo amministratore, tecnico, in poco meno di qualche mese è stato capace di affilare una serie di strafalcioni a dir poco da record: affermare, a seguito di un affidamento diretto, di aver da poco conosciuto l’associazione che le avrebbe da subito ispirato fiducia (quindi inutili curriculum, capacità ed esperienza), aver definito senza interesse economico la gestione prima del Nespolo (bilancio di circa 300000 euro l’anno, evidentemente l’assessore Ha un concetto di interesse economico da multinazionale) e poi dell’Informagiovani, aver abbandonato senza soluzione le borse lavoro , salvo poi stabilire che una donna con un figlio che vive con la madre, fruitrice di una pensione sociale da 550 euro non ha diritto all’assistenza, per chiudere con la storia del centro Rigliani, dove, oltre ad aver lasciato delle lavoratrici a casa, si è vista costretta a ritirare l’affidamento avendo formulato un bando quanto meno discutibile. In questi 9 mesi l’assessore ai servizi sociali ha affilato una serie di errori, leggerezze, superficialità che se avessero visto protagonista in qualsiasi altro amministratore, magari più politico e meno protetto della suddetta, lo avrebbero visto dimettersi già da un po. Ma considerata la media dell’attuale giunta, anche Cimabue ha un suo perché». Foto: Rietilife © 15 Aprile 2013