Oggi, in occasione dell’8 marzo, il nostro “Pasquale da Cittaducale” dedica la propria rubrica alle donne.
Sono l’altra metà del cielo, sono la mezza mela, la mezza luna, la destra e la sinistra. Sono belle, sono brutte, sono cattive, sono dolci… potrei continuare all’infinito ma con una sola parola sono loro: sono le Donne. Sì, avete capito bene, le Donne con la D maiuscola, quelle che ci partoriscono, quelle che ci crescono, quelle che ci educano, quelle che ci vogliono bene, quelle che ci amano, quelle che ci sposano, quelle che ci fanno impazzire, quelle che ci fanno diventare genitori, quelle che fanno finta di non sapere ma sanno tutto, quelle che ti regalano il loro sorriso nonostante tutto, quelle che… le Donne. Le Donne, cantate da Vasco, da Zucchero, da Fiorella Mannoia, da Vecchioni etc etc; quelle che sono parte integrante e forse essenziale della vita di noi tutti. Oggi è l’8 marzo, la Festa della Donna, la ricorrenza di un martirio, la commemorazione di un fatto brutto, cruento. Correva il 1908 e 129 lavoratrici di un’industria tessile di New York perirono in un incendio, a causa delle chiusura totale, da parte del proprietario, di tutte le vie d’uscita. Sono passati 105 anni ma la “festa” ha più ragione ora che prima, con tutto il rispetto per le operaie americane. Oggi in Italia le Donne vengono uccise come i maiali a gennaio, solo che per quest’ultimi la fine è segnata dal diventare poi salsicce, prosciutti e bistecche. Cose buone, cose pregiate. Le Donne, invece, vengono uccise per gelosia, per un assurdo germe che mina la mente e arma le mani. Tante, troppe vite finite in modo animalesco, senza un’apparente giustificazione e, a volte, senza un motivo valido, semmai ce ne fosse uno. Le Donne: nel 2012 sono state 117 le vittime della follia dell’uomo, di alcuni esseri che anche per futili motivi hanno tolto la vita a compagne, fidanzate e mogli, in modo brutale, efferato e con una cattiveria disumana. Una scia di sangue che deve far riflettere, che deve aprire dibattiti tesi a debellare questo che sembra essere il “divertimento” del terzo Millennio. Purtroppo qualche giorno fa anche nella nostra tranquilla cittadina c’è stato un delitto orrendo, senza senso e che ha lasciato senza parole un’intera comunità che fino alla settimana scorsa non aveva mai vissuto un pomeriggio così nero (http://www.rietilife.it/?p=47620 ndr). Le Donne non possono diventare libero bersaglio di uomini frustrati, di uomini senza attributi, di uomini inutili, di uomini che non meritano di essere tali, nonostante ciò le donne continuano a morire, a portare il burka e a subire l’infibulazione: uno degli atti più atroci e crudeli dell’essere umano. Le Donne, meravigliose creature, magiche incantatrici, abili, fatali, imprevedibili, umorali, passionali, amanti, mamme, moglie, sorelle, amiche, dovrebbero essere tutelate come si fa per le opere d’arte, per i tesori e per le cose di un certo rilievo. Oggi è un giorno speciale, un giorno che però dovrebbe diventare non solo la festa dei fiorai o dei ristoratori, ma dovrebbe insegnare agli uomini il valore intrinseco di tutte le Donne. Di quella splendida realtà che farebbe a meno di un ramoscello di mimosa e che al posto di una coltellata preferirebbe una carezza. Anzi, oggi fate così: ad ogni donna che incontrate, regalate un sorriso. Auguri Donne! Foto: RietiLife © 7 Marzo 2013