MELILLI: “COMMISSARIAMENTO PROVINCIA HA SCARSI FONDAMENTI GIURIDICI, PRESSIONI DALLA DESTRA REATINA”

(naz.orl) “Ritengo che il commissariamento della provincia di Rieti abbia scarsi fondamenti giuridici. Sono a conoscenza di forzature politiche e pressioni perché avvenisse. Penso che i consiglieri debbano ricorrere al Tar. Non esiste una norma che consenta al ministero di commissariare la provincia, se non al termine del mandato. La scelta non è rispettosa delle norme che dovrebbero governare i processi del nostro Paese. Dobbiamo restituire la provincia al giudizio degli elettori”. Così Fabio Melilli, stamattina, maglione e camicia, in conferenza stampa. Il neodeputato, alla fine della propria analisi del voto, si è anche tolto un sassolino che – ha sostenuto – “non ho voluto usare in campagna elettorale”. Melilli, pressioni da parte di chi?, ha chiesto il cronista. “Da parte della destra reatina. Alcuni esponenti locali sapevano del commissariamento già dalla sera precedente”. Melilli ha anche parlato della propria elezione a Montecitorio, dell’equilibrio precario su cui poggia il Paese dopo il voto di domenica e lunedì, e del boom di preferenze di Refrigeri. “Sento addosso una responsabilità pesante, il centrosinistra non esprimeva un parlamentare da 12 anni – ha ammesso – Registro differenze tra il voto di protesta a livello nazionale e il voto regionale: nel governo locale il centrosinistra ha dimostrato di essere l’unica forza in grado di ad attrarre consensi. Lavoreremo perché le questioni di questa provincia siano al centro dell’azione politica. Non ho dubbi che Zingaretti dia seguito a quanto detto in campagna elettorale. È una condizione essenziale per cui Rieti stia nel Lazio. Ci giochiamo l’esistenza della nostra provincia dentro la Regione”. Melilli ha poi lanciato l’idea di “costruire un luogo di confronto, insieme ai tanti reatini autorevoli che operano a livello nazionale e internazionale, per ragionare su questioni essenziali ed elaborare strategie che consentano alla provincia di crescere”. Sugli scenari politici futuri, Melilli si è schierato contro il governissimo: “Credo non sia opportuno”, ha affermato, mettendo in agenda anche l’impegno di “iniziare un percorso che ci riporti a contatto con la generazione dei trentenni che ha preferito Grillo”. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 28 Febbraio 2013

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