(dall’inviato di MepRadio e RietiLife, Nazareno Orlandi) “Luciana, Luciana, ce lo fai un saluto in diretta per Mep Radio?”. Carabinieri e Polizia mi guardano male (tutto sommato hanno pure le loro ragioni, è vietato avvicinarsi, anche se sono armato solo di microfono e buone intenzioni), i cavalli bianchi che trainano la carrozza, quattro, non trattengono i loro bisogni elementari e la Littizzetto, novella Cenerentola senza coprifuoco a mezzanotte ma intenta a provare e riprovare l’ingresso di stasera all’Ariston (appunto, arrivando su una carrozza fiabesca), fatica ad afferrare il concetto: piuttosto semplice, per la verità. Excursus: una scena del genere ci capitò in piazza Vittorio Emanuele II, a Rieti, nel maggio 2007, quando con una discreta dose di sfacciataggine avvicinammo sotto i portici del Comune un tale Silvio Berlusconi, accorso in città tutto sorridente, con Ronaldinho in tasca, per sostenere la ricandidatura di Peppe Emili a sindaco. Vinse, peraltro. Berlusconi, comunque, non c’entra niente, anzi no, c’entra tutto, stando al monsone politico che spira su quest’inedito Sanremo campagna-elettorale-style, e non scadremo nemmeno nelle battute sulla statura fisica equiparabile dei protagonisti (Lucianina e Berlu, come direbbe lei). Comunque, glielo ripeto, a Lucianina, coi poliziotti che mi guardano sempre peggio e i cavalli che si liberano sempre più amabilmente dai loro pesi, nemmeno avessero finito il bifidus alla Marcuzzi. “Luciana, siamo in diretta, Mep Radio da Rieti, ce lo fai un saluto?”. E lei, sbucando da dentro la carrozza, proprio di fronte all’Ariston, di sera, alla vigilia del 63esimo festival di Sanremo, a sorpresa, saluta tutta la città in diretta. “Un saluto a tutti gli amici di Rieti”, scandisce al microfono, poi scappa via perché gli equini incontinenti si mettono in moto, sollecitati dal regista Duccio Forzano, che mezzanotte non la vuole fare (e l’affare di Cenerentola non c’entra). Il nostro festival inizia così. Adesso ci sono anche le canzoni? Foto: ORLANDI © 12 Febbraio 2013