Pubblichiamo il comunicato della Coldiretti Rieti.
Si apre qualche spiraglio per la vertenza sul prezzo del latte. Dopo la manifestazione riuscita e ben organizzata da Coldiretti dello scorso 22 dicembre 2012, nei pressi dell’Aurelia, l’assessore reg.le Di Paolo, che ha la delega alle politiche agricole, come annunciato a tarda notte nel presidio organizzato dall’organizzazione agricola, ha convocato il tavolo in Regione. Questa volta, al contrario degli incontri precedenti, anche i referenti della Centrale del Latte di Roma sono stati presenti ponendosi in un atteggiamento definito di ascolto. Per Coldiretti all’incontro ha preso parte il direttore della sede di Rieti, Aldo Mattia, che, nelle vesti di direttore Coldiretti Lazio, ha potuto illustrare, durante i lavori, tutte le criticità del settore che, oltre ad essere penalizzato dalla crisi economica in atto, non può più garantire la sopravvivenza degli allevamenti con la remunerazione attuale del latte che viene conferito che in media non raggiunge neppure gli 0,40 centesimi per litro con punte in molti casi, in diverse province, anche di 0,35. “Il tavolo delle trattative sul prezzo del latte alimentare bovino prodotto nel Lazio – ha commentato Mattia – é terminato con l’impegno propositivo di tutte le parti a confrontarsi al proprio interno nei prossimi giorni. Obiettivo comune quello di arrivare alla prossima convocazione, prevista pe r la fine della prossima settimana, solo per discutere sulle limature ed eventualmente quindi chiudere un accordo complessivo che tenga conto di quanto prospettato dal nostro documento elaborato ed approvato in tutte le sedi della nostra regione”. Nelle richieste di Coldiretti ci sono anche alcuni paletti su punti che possono essere considerati delle vere e proprie novità. “In effetti – spiega il presidente di Coldiretti Rieti Enzo Nesta – Mattia ha sottolineato la necessità di considerare il parametro dei costi di produzione a litro di latte , la qualità , la provenienza ( tutela e sostegno alla produzione locale ) e, in modo particolare, di trovare l’intesa e sottoscrivere il nuovo accordo su una base annuale con una durata, quindi, di 12 mesi al contrario di quanto accaduto sino ad oggi con trattative estenuanti, rinvii e spesso anche manifestazioni dalle quali sono scaturiti prezzi per trimestre o per 6 mesi che non consentono ovviamente una pianificazione aziendale idonea a dare continuità e tranquillità agli allevatori ormai esasperati da questa situazione di poca chiarezza”. La nostra organizzazione – ha concluso il direttore Mattia – resta comunque in stato di agitazione. Un’agitazione ovviamente “controllata” ma che verrà definitivamente archiviata solo ed esclusivamente alla firma di un accordo che aspettiamo da un anno ormai. Foto: COLDIRETTI © 12 Gennaio 2013