Pubblichiamo il comunicato stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri.
Operazione dei Carabinieri svoltasi tra Carsoli, Tivoli e Guidonia Montecelio e conclusasi con l’esecuzione di 5 ordinanze di custodia cautelare. All’alba i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rieti davano esecuzione alle misure cautelari (in carcere per uno e ai domiciliari per gli altri quattro), richieste dal Sostituto Procuratore dott. Pilla ed emesse dalla dott.ssa Ciranna dell’Ufficio GIP del Tribunale di Rieti, a carico di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di rapina aggravata, tentato spaccio di stupefacenti e ricettazione.
Con tali accuse sono finiti in manette:
1. D. L. A., di Carsoli anni 27;
2. A. V., di Carsoli di anni 25;
3. T. A., di Carsoli di anni 25;
4. D. N. G., di Guidonia Montecelio di anni 23;
5. P. A. G., romeno, residente a Carsoli di anni 22.
Le ordinanze sono state emesse dall’Autorità Giudiziaria al termine di complesse indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Rieti.
I fatti risalgono al mese di Luglio 2012 e sono avvenuti a Colle di Tora. Alla conclusione di una serata tra amici, il reatino V.M, di anni 37 di Castel di Tora, e la sua amica P.E.M., di anni 28 di Ascrea, dopo essere usciti da un locale, sito in località “Spiaggetta” sul Lago del Turano, verso le 3 di notte, si vedevano avvicinare ed aggredire da 5 ragazzi, 4 uomini e una donna. L’aggressione avveniva a circa 200 metri dall’uscita del locale, sulla SS Turanense, ove il gruppo di malavitosi, sfruttando la scarsa illuminazione, si era appostato. Un componente del gruppo afferrava la borsa della vittima e, strattonandola violentemente, tentava di scippargliela. Vista la resistenza opposta dalla donna, la stessa veniva colpita violentemente con calci e schiaffi. A questo punto interveniva l’amico in soccorso che ingaggiava con lo scippatore una violenta colluttazione. Gli altri 4 complici dello scippatore si lanciavano sul ragazzo percuotendolo violentemente. Nella circostanza uno dei criminali estraeva un coltello a serramanico, con lama a scatto, con cui attingevano il giovane reatino all’altezza dei reni, causandogli diverse lesioni da taglio guaribili in 25 giorni. A quel punto le due vittime desistevano da qualunque forma di resistenza, lasciando la borsa in mano ai rapinatori che fuggivano immediatamente a bordo di una Citroen nera. Sul luogo intervenivano subito gli uomini del Nucleo Operativo, in quali, in collaborazione con la Stazione Carabinieri di Ascrea, davano immediato inizio alle indagini. Si dava così avvio ad una complessa ed articolata attività che permetteva infine di individuare tutti i responsabili e di recuperare parte della refurtiva asportata, ed in particolare i due telefoni cellullari che erano all’interno della borsa rapinata. A tradire i cinque, un tatuaggio che il capo del gruppo, D. L. A., aveva sul collo: un funghetto verde, identico a quelli raffigurati nel videogame di SUPERMARIO (da qui il nome dato all’operazione). Questo dettaglio permetteva agli uomini del N.O.R. di Rieti di restringere il campo di ricerca, che si chiudeva inesorabilmente su D. L. A., noto pregiudicato di Carsoli, e conseguentemente sulla sua convivente A. V.. Difficoltà maggiore per gli uomini dell’Arma è stata l’individuazione degli altri 3 correi, in considerazione che non vi era alcun indizio sulle loro identità. Si decideva, allora, di procedere a ritroso, puntando sulla ricerca della refurtiva, ed in particolare, tramite complesse attività tecniche, si tentava di rintracciare i telefoni cellulari rapinati. Tali indagini tese a ricostruire tutti i passaggi di dei due telefoni cellulari, passati di mano in mano, portavano, gli investigatori a muoversi tra Carsoli, Guidonia, Tivoli e Roma. Ed era proprio nella Capitale, attraverso articolati procedimenti tecnici, che i militari riuscivano infine ad individuare i due cellulari provento della rapina e di conseguenza i due possessori, P. M. e R. V. che venivano denunciati per di ricettazione. Identificati i ricettatori dei cellulari e andando a ritroso nei vari passaggi, si identificavano infine anche gli altri rapinatori, complici del D. L.. Le indagini hanno altresì appurato che la notte della rapina il gruppo dei 5 malviventi, prima di portare a segno il crimine, avevano anche tentato di spacciare cocaina in alcuni locali di Castel di Tora. Per tutti e cinque è stata emessa ordinanza di custodia cautelare. Per il D. L., che risulta essere l’accoltellatore, si sono aperte le porte del carcere, gli altri sono stati posti agli arresti domiciliari. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 5 Gennaio 2013