Sono appena tornato da quattro giorni di assoluto riposo che…ecco di nuovo la telefonata del direttore di RietiLife. Ancora lui! E cosa vuole stavolta? Dopo avermi fatto i consueti apprezzamenti circa i numeri che continuano a rendere la mia rubrica e dopo avermi fatto i suoi personali complimenti (credo lo faccia solo per farmi le moine prima di chiedermi qualcosa !), il direttore mi ha anche relazionato su quelli che non sono soltanto i commenti che ciascuno può lasciare sui vari pezzi, ma anche sulle mail private che arrivano a RietiLife. La cosa un po’ mi sconcerta visto che, a parte le tante domande su chi sono, cosa faccio e perché non esco allo scoperto, per più di diversi lettori sono diventato una sorta di paladino, una specie di difensore d’ufficio, di picconatore quando vedo qualcosa che non va. Bene, io sono particolarmente colpito da questo affetto, corroborato da numeri incredibili, ma davvero non credo di essere un paladino, né tantomeno un giudice senza tribunale, sono soltanto un uomo al quale è stata concessa un’opportunità che immagino vorrebbero avere in tanti e, a tal proposito, sempre il direttore mi ha detto che su Facebook (per il quale aborro e non mi ci iscriverò mai) c’è qualcuno che ha “rubato” la mia idendità, ma non fa nulla: meglio invidiati che compatiti. Per il resto cerco di osservare quel che a mio avviso non va bene e riportarlo su RietiLife, mantenendo sempre un’equità che spero mi contraddistingua. Tornando alla telefonata del direttore debbo dire che stavolta mi ha spiazzato. Prima, in modo un po’ subdolo e anche un po’ cinico (questo me lo cancellerà credo), mi ha detto: “Sai Pas (lui mi chiama così) il 31 dicembre in piazza non ci sarà nessun tipo di festa. Che ne dici? Vuoi commentare?>. Poi dopo avermi fatto sapere questa cosa, provocandomi, mi dice, aprite gli occhi e leggete bene: <Ascolta Pas, perché non ti candidi alle elezioni ? Potevi magari farlo per le primarie del PD in calendario domenica prossima non credi? La gente, i lettori di RietiLife ne sarebbero felici non sto scherzando>. Dopo una serie di improperi irriferibili gli ho chiesto con cosa avesse fatto colazione, ma lui molto “candidamente” mi ha confermato che non stava scherzando, anzi non è mai stato meglio di quanto stesse nel momento della richiesta (lui dice). Ma sì giochiamo, ho pensato subito dopo aver ripreso fiato. Giochiamo. E nel giocare c’è sempre qualcosa di serio, di molto serio anche perché di questi periodi non è facile mettere alle spalle i problemi. Nel PD ad esempio i candidati alle primarie per le prossime politiche sono dei personaggi di spicco di questa città ad iniziare dal presidente della Provincia Fabio Melilli per passare ad Annamaria Massimi, fino ad arrivare a Paolo Anibaldi ed Elena Leonardi. E io? Io, ovvero Pasquale da Cittaducale, non posso mettermi in competizione…ma ci vorrei provare. Ci provo illustrando un mio personalissimo programma che, chissà, possa dare spunti indicativi ai Fantastici 4 quando saranno eventualmente in Parlamento. Al centro del programma di sicuro c’è il lavoro ma, mi chiedo, come faccio a far credere ai miei potenziali elettori che una volta eletto il lavoro arriverà? Non posso prendere in giro la gente, quindi farò del tutto per fargli capire che, insieme, bisognerà lottare e ragionare su come far ripartire il lavoro anche in barba a quel che pensano i sindacati che spesso li ritengo una rovina. Poi ci sono le tasse, una dolente nota che però ha avuto effetti incredibili specie quando si è trattato di togliere Ici, Imu e quant’altro. Forse non si potrà togliere tutto ma perlomeno si potrebbero rivedere le aliquote specie per quei segmenti sui quali grava assenza di lavoro o di reddito certo, (vero sindaco Petrangeli?). Poi c’è la scuola, la sanità, ma la cosa sulla quale poggerei la mia campagna elettorale di sicuro sono i tagli alle spese, i tagli alla politica inutile, i tagli agli sprechi. In modo serio, coraggioso e senza figli e figliastri. Secondo me ci vorrebbe davvero poco ma ci vorrebbe anche il coraggio delle persone che, una volta elette, siano in grado di farsi sentire e ribaltare un sistema che ha portato l’Italia ad un passo dal fallimento totale. Ci vorrebbe il coraggio di tagliare drasticamente i stipendi dei politici, di mettere in galera chi ruba e confiscargli tutto, di non arrivare a far fare indagini al Gabibbo ma a gente competente che sappia prendersi le proprie responsabilità. Di avere quel coraggio che non si vede da troppo tempo, di denunciare chi si approfitta, di chi da lavoro nero, di chi è pensionato e continua a lavorare, di chi non paga le tasse e tutti lo sanno, di chi fa il doppiolavorista o abusivo. Insomma il mio programma si basa su queste idee che spero possano essere le stesse di chi, oggi, ci viene a chiedere il voto. Non farò mai il politico ma credo che il mio pensiero sia lo stesso di coloro che non hanno voce e che, invece, vorrebbero averla. Io, se fossi in Fabio, Annamaria, Paolo ed Elena farei così, tanto che mi piacerebbe conoscere il loro pensiero. Intanto però: vota e fai votare Pasquale da Cittaducale! :-) Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 28 Dicembre 2012