Pubblichiamo il comunicato del comitato provinciale Inps.
L’INPS è un pilastro fondamentale dello stato sociale e svolge un ruolo essenziale nella tutela dei diritti fondamentali degli strati più deboli della popolazione. In un territorio come il nostro si può ben dire che l’operato dell’Istituto è essenziale per la stragrande maggioranza della popolazione, basta pensare alle pensioni e alle invalidità civili. In merito alle pensioni i dati del 2011 confermano quanto si poteva già riscontrare da quelli del 2010: in provincia di Rieti vengono erogate dall’INPS 51.260 pensioni con un importo medio mensile lordo che supera di poco i 650 euro e le pensioni al di sotto dei 500 euro sono più del 55% del totale (oltre 28.000). L’importo medio non cambia per le pensioni erogate nel comune capoluogo (oltre 15.500, di cui circa 8000 sono inferiori ai 500 euro mensili lordi). La media delle pensioni erogate nel nostro territorio è inferiore alla media regionale (830 euro) e quella nazionale (746 euro). In merito alla Invalidità civile si rileva una pesante differenza tra i tempi di concessione previsti dalla legge che sono120 giorni, e quelli che si riscontrano nella realtà delle procedure, che si prolungano per 270/280 giorni medi nel Lazio e nella nostra Provincia. La gravità dei ritardi deriva in parte dalla fase ASL (90/100 giorni medi) ed in parte è responsabilità diretta dell’Istituto (170/180 giorni medi). Il Comitato Provinciale INPS ha più volte segnalato ad ogni livello questo grave problema e ritiene indispensabile ogni possibile azione correttiva ed iniziative urgenti per una significativa riduzione dei tempi. Tale obiettivo non può essere soltanto e unicamente affidato all’aumento dei carichi di lavoro del personale che si è già impegnato al massimo con grande senso di responsabilità e (che merita tutto il nostro apprezzamento) nonostante il mancato reintegro degli addetti andati in pensione e i tagli che si preannunciano ai salari e al numero dei dipendenti con i decreti governativi. Appare quindi centrale lo snellimento degli adempimenti, se necessario dedicandovi una apposita task force, e un maggior dialogo tra i soggetti interessati (ASL e INPS), così come sarebbe utile un maggior coinvolgimento delle istituzioni, delle forze sociali e di tutti i portatori di interesse. Se si ritiene che pensioni e invalidità siano privilegi, favori o nel migliore dei casi atti di carità, allora va bene così. Se al contrario si ritiene che siano diritti fondamentali di uno stato civile allora è richiesto a tutti un impegno davvero diverso. Foto: Itzel COSENTINO/Agenzia PRIMO PIANO © 16 Novembre 2012