Cancellati per decreto! La Provincia di Rieti sparisce, non c’è più. Poche parole, pochi titoli e tanta, tantissima amarezza. Sembra quasi che hanno cancellato una scritta di vernice su un muro, o ripulito una strada dalle foglie. Sembra come non fosse accaduto nulla, invece hanno cancellato importantissimi pezzi di storia di questo Paese che con decisioni altamente discutibili, perde tante piccole realtà che hanno faticato e lottato per avere la loro autonomia. Cancellati per decreto! Chissà cosa penseranno i nostri avi, coloro che hanno battagliato per l’onor di Patria, che hanno fatto guerre e scontri per conquistare terreni, confini, per unire l’Italia dando a ciascun luogo una struttura, una linea e persino una lingua, benchè dialettale. Ci fanno sapere che per contenere i costi e ridurre le spese, è stato necessario arrivare a tanto anche se da più parti si sottolinea che questo tipo di scelta non è certo la panacea di tutti i mali, basta dare un’occhiata al sito dell’U.P.I. dove uno studio effettuato dalla Bocconi (Monti forse non lo ha letto?!) evidenzia che di risparmio c’è n’è davvero poco. Potremmo riparlare di come si potrebbero risparmiare valanghe di soldi magari non cancellando per decreto le storie di ciascuna provincia, ma sembra proprio che nessuno sia capace di prendere decisioni vere o perlomeno rispondere seriamente a chi chiede il perché di certe situazioni. Ci stanno togliendo l’identità e non ce ne accorgiamo. Ci stanno togliendo quel senso di appartenenza che da sempre ha contraddistinto le città, i paesi, i quartieri. Ricordate quando le targhe delle automobili avevano la sigla della città? Chissà quanti di noi in macchina con i propri genitori hanno chiesto a quale città appartenesse questa o quella sigla. Per molti è stato anche un modo per studiare la geografia e conoscere meglio i luoghi del nostro Bel Paese. Per non parlare di quello che accade nello sport dove difendere i propri colori e il proprio territorio è come giurare fedeltà alla bandiera. Tra poco, così come hanno tolto le sigle nelle targhe, ci toglieranno anche quello senza che nessuno faccia qualcosa. Nel caso della Provincia di Rieti e dei suoi 73 comuni, non sappiamo bene cosa accadrà. La cosa certa è che Rieti verrà accorpata a Viterbo con qualche comune che “spinge” per andarsene in Umbria o nelle Marche. Accorpare Rieti a Viterbo è come mettere benzina sul fuoco ma questo conta poco per chi decide o chi avrebbe potuto o dovuto fare di più. Ma con chi possiamo prendercela? Difficile dare colpe o additare qualcuno ad inziare dall’ultimo Presidente, Fabio Melilli, che prima si è dimesso poi è tornato al suo posto dove ci rimarrà fino a completamento della radiazione. E non pensate ad altro visto che i nostri rappresentanti in Regione erano in altre faccende affaccendati. Vedi “Batman” Fiorito, vedi Lidia Nobili che come dichiarato dallo stesso Batman: “mi assillava con le fatture gonfiate della sua Lallaria srl per il saldo da 150 mila euro di manifestazioni politiche di dubbia riuscita o persino esistenza” (tratto da repubblica.it). Quindi questa gente, mentre sperperava i nostri soldi, poteva pensare che Monti stava cancellando la “vita” di ciascuno di noi? A tutto questo dobbiamo aggiungerci un fatto, tra i tanti, che dopo aver disintegrato il nucleo industriale, aver perso i presidi di tanti enti, la nostra città rischia di perdere la Prefettura, la Motorizzazione e la Questura. Con buona pace di tutti! Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 1 Novembre 2012