“L’EDITORIALE DI FORMAT”

BOIA CHI MOLLA ! di Stefania Santoprete.

Tempi duri per tutti, soprattutto per i commercianti a corto di vendite e di clienti: stimolo comune, l’andare a caccia per cercare possibili soluzioni . Ognuno in base alla propria attività dovrà provare a perfezionare qualche meccanismo, studiare strategie, difendersi dalla concorrenza. In questo numero troverete, per pura coincidenza, in due nostri articoli di differenti autori citata la parola ‘Creatività’. Una, Maria Antonietta Dionisi, ne parla perché è in quell’ambito che si muove da sempre utilizzandola come possibile vettore per mantenere alta la curiosità in ciò che la circonda, l’altro, Rino Panetti, ci spiega in cosa consista un ‘lancio creativo’ descrivendone le possibili fasi e, sebbene faccia riferimento alla nascita di uno spettacolo magico, la sua lezione può essere applicata in qualunque campo. Sembra possa essere questa, infatti, una possibile soluzione: Creatività. Rivoluzionare il modo in cui finora abbiamo ‘guardato’ al nostro lavoro, alla nostra attività, al nostro spazio di vendita. Reinventarsi tutto, rimettersi in discussione, rivitalizzare l’ambiente, spostare, cambiare, colorare, fare entrare aria nuova. Ma come funziona la nostra mente quando pensiamo in modo originale? Durante una lezione di fisica l’insegnante chiede ai suoi allievi: “Come si fa a misurare l’altezza di un grattacielo servendosi di un barometro?”. “Lo si regala al portinaio dell’edificio, per farsi dire in cambio la risposta giusta”, replica uno studente, poco preparato sulle leggi fisiche ma evidentemente piuttosto brillante. L’aneddoto è riportato dagli psicologi americani come esempio classico di pensiero creativo. Creatività infatti è la capacità di esprimere un pensiero originale, cioè diverso dalla media. Creativo dunque non è soltanto l’artista, lo scrittore, il musicista, l’inventore: creare è di fatto un’attività che riguarda tutti, perché è l’essenza stessa del vivere, cioè produrre cose nuove e diverse ogni giorno.
Secondo gli studiosi dipingere un quadro o trovare una soluzione innovativa a un problema aziendale sono frutto dello stesso tipo di attività mentale, definita pensiero laterale o divergente. E’ cioè quel pensiero che non segue le strette regole della logica, ma è istintivo, capace di stabilire libere associazioni tra le cose (proprio come quella tra il barometro e il portinaio). La Creatività non ha necessariamente un rapporto diretto con la quantità di intelligenza dell’individuo. Si può semmai immaginare come un guizzo di energia in più, che in ciascuno di noi può essere più o meno presente. Anche il pensiero laterale si può alimentare e sarà maggiormente creativo in chi viaggia, chi conosce persone nuove, chi cambia spesso attività. Cercate quindi ‘connessioni’, individuate persone che possano agire come collante tra la vostra attività ed altri mondi, aprite le vostre vetrine alla merce altrui, siate ognuno promotore d’altro, trasformate il vostro punto vendita in un luogo di ritrovo in cui sia possibile scambiare consigli ed opinioni, inventatevi occasioni particolari pur di inviare inviti speciali (e, di conseguenza, messaggi pubblicitari su Format!) insomma, ricorrete a quella che sembra rimanga una delle migliori qualità degli italiani: la fantasia, ma non aspettatevi niente da altri, siate i primi a rimboccarvi le maniche. (A proposito di quanto detto c’è un esempio recente: quanto avvenuto in estate grazie alla sinergia degli operatori commerciali di Piazza San Rufo). Ci sono però due aspetti imprescindibili attualmente: la professionalità e la cordialità. Badate bene, qualsiasi sforzo sarà vano. Sopravviveranno solo i migliori, coloro che dimostreranno di saper fare ‘bene’ il loro mestiere e che si mostreranno ‘grati’ a quanti rivolgono loro attenzione. Potranno entrare decine di possibili acquirenti, a voi spetterà farli andar via soddisfatti, pur se non avranno acquistato nulla… (torneranno!). più che mai, ora, “Boia chi molla”!

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