Da una parte la Provincia commissariata, dall’altra il Comune che arranca, stretto in un debito che mette i freni all’attività amministrativa, e nel mezzo una crisi che non accenna a rallentare la morsa travolgendo aziende (le ultime la Solsonica e la Braille Gamma), attività commerciali e tutti i settori (persino il baluardo rappresentato un tempo dall’edilizia) del tessuto economico-produttivo. Non c’è orizzonte nel quale possa intravedersi, anche da lontano, una luce, in un processo, che sembra inarrestabile, destinato a ripercuotersi sul quotidiano di ognuno di noi. Tensione sociale, vissuta all’interno delle mura domestiche, legata alla preoccupazione di un futuro che molti, soprattutto giovani, hanno smesso di sognare. Nel frattempo la cassa integrazione segna nuovi record, con un’accelerazione, negli ultimi nove mesi, di oltre il 100 per cento, un “invidiabile” traguardo che pone Rieti sul podio regionale e toglie il sonno a chi fino a ieri un lavoro ce lo aveva. Gli studenti, qui come nel resto d’Italia, scendono in piazza per rivendicare il diritto allo studio dopo la stretta operata dal consiglio dei ministri che, anche stavolta, torna a guardare al mondo della scuola come a un possibile serbatoio da cui attingere risorse. E alla sanità, ridotta a brandelli da manovre cui si somma, qui nel Lazio, il famigerato piano di rientro dal deficit, che ha tagliato ospedali e servizi e si appresta ad esternalizzarne altrettanti laddove il personale non basta più. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 14 Ottobre 2012