Ieri dopo aver visto il servizio sul bambino di Cittadella portato via come un animale di fronte agli occhi del padre (?) da parte di coloro i quali dovrebbero essere i tutori della Legge (?) e che dovrebbero tutelare anche e soprattutto i minori, mi sono indignato a tal punto che mi son chiesto in quale Paese mi trovo e se questa è l’Italia, la mia, la nostra Italia. Quella del mare, del sole, del mangiare bene, delle città più belle del mondo, del tricolore, dell’inno di Mameli. Credo che quell’Italia, quella che ci hanno fatto studiare e amare fin da bambini si stia sgretolando. Il fantastico stivale non c’è più, non ci sono più quei valori che ci hanno insegnato fin dai primi passi e che adesso, inesorabilmente, sono stati sormontati da una serie di nefandezze alcune delle quali agghiaccianti, vedi il fatto di Cittadella. E non solo. Per ciò e per quello che vi dirò tra poco…mi dimetto da italiano. Sì, mi dimetto! Mi dimetto da italiano, brucerò la mia scheda elettorale e non pagherò più le cartelle esattoriali perché questo non è il mio Paese. Sono settimane che sto pensando, per scrivere qualcosa sugli accadimenti della Regione e che ci vede protagonisti grazie alla prof. Lidia Nobili, “l’albero di Natale” come l’ha apostrofata quel “ciccione” di Fiorito, la stessa che qualche settimana fa mentre a Ballarò la mettevano per così dire “in mutande” lei ad una TV locale dichiarava di volersi ricandidare. Mi dimetto da italiano perché dopo il caso Ruby, le bravate del Cavaliere, le scorribande di Emilio Fede, i fattacci di Penati e Lusi etc. etc. credevo di aver visto tutto. Invece no, manco per niente. Ho dovuto vedere Fiorito, che ha sottratto i soldi pubblici, ascoltare (alle dichiarazioni dello stesso Fiorito) che Lidia, la bella Lidia, lo massacrava di giorno e di notte per farsi dare del denaro. Ho dovuto ascoltare che la Polverini non sapeva nulla, ho dovuto vedere che il capogruppo dell’Idv, tale Maruccio, ha prima attaccato Fiorito e poi, sembrava facesse lo stesso tant’è che lo hanno indagato. Ho dovuto ascoltare che l’ex-ministro Gerardo Bianco si è lamentato per la miseria del suo vitalizio (4000 pippi o euri al mese!), ho ascoltato che un assessore alla Regione Lombardia si è lamentato per la spendig-review che potrebbe dimezzargli lo stipendio (da 8000 a 4000 al mese!) e che non gli consentirebbe di andare avanti. Ho visto l’arresto di Domenico Zambetti che pur di arrivare ad incollare il suo culo sulle poltrone che contano si è comprato i voti della ‘ndrangheta, e con quelli non si scherza. Ho ascoltato gli insulti gratuiti di Sergio Marchionne che ha vomitato su Firenze e i fiorentini manco fosse di un’altra nazione nonostante Lui risieda in Svizzera (indovinate perché). Ho ascoltato Formigoni, il presidente della Regione Lombardia, che continua a difendere il suo operato nonostante sia indagato su più fronti. Ho visto la consigliera Nicole Minetti in bikini, è l’unica cosa bella che potessi vedere in questo ultimo periodo. Ha un fisico esplosivo, da standing-ovation, un tocco di donna che potrebbe farti dimenticare tutto. Ma non è così perché dopo le tette della Minetti ho posato lo sguardo su mio figlio e gli ho chiesto scusa. Scusa figlio mio se sei nato in questo Paese e scusa se, purtroppo, non sono o siamo capaci di costruirvi un paese migliore. Poi ho visto il servizio del bambino di Cittadella…e adesso ho paura di essere italiano. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 12 Ottobre 2012