Risposte, questa città chiede risposte, anche e soprattutto dopo anni di amministrazione incapace o noncurante di intercettare la volontà dei reatini di essere rappresentati da una classe dirigente in grado di programmare lo sviluppo economico di una realtà pesantemente messa a dura prova dalla crisi economica. E’ in tempi di crisi, si dice, che un popolo deve trovare le forze e le risorse per andare avanti, per guardare con maggiore ottimismo a un futuro tutto da ricostruire, un ottimismo di cui al momento siamo tutti o quasi alla vana ricerca. Basterebbe partire dalle “cose“ con cui ci si misura ogni giorno: i secchioni dell’immondizia sempre troppo pieni per infilarci dentro i sacchi; le strade sporche; la programmazione del traffico e, in particolare, della zona a traffico limitato di cui al momento si è persa traccia; il piano di protezione civile di cui ci si continua a riempire la bocca a ogni ondata di maltempo – sempre più frequenti e violente – con conseguenti esondazioni, salvo poi rinfilarlo – il piano -, una volta passata l’emergenza, in qualche cassetto; la raccolta differenziata da estendere a tutta la città, quella che dovrebbe abbassare il costo, salatissimo, delle bollette Tarsu; un regolamento per preservare la salute pubblica contro i rischi legati alle emissioni degli impianti a biomasse, che stanno nascendo come funghi su tutto il territorio; un piano programmatico del fotovoltaico, ed altro ancora. La capacità di una classe politica si misura dalla misura con cui riesce a organizzare servizi che possano migliorare la qualità della vita dei cittadini. I reatini stanno aspettando. Foto: RietiLife © 1 Ottobre 2012