I conti devono tornare“, cantava Edoardo Bennato, ma nell’attesa che i conti, complicatissimi, tornino e si riesca a guardare non dico al futuro, ma quantomeno al presente con un po’ più di ottimismo, da qualche parte bisogna cominciare. Dopo i pesanti tagli operati su tutte le voci del bilancio comunale 2012 – con gravi ricadute soprattutto in ambito sociale – e quelli che si prospettano a causa della spending review, la famigerata revisione di spesa che chiede sacrifici alla sanità, al pubblico impiego, ai trasporti e… a chi più ne ha più ne metta, da qualche parte, dicevamo, bisogna ripartire. Lo chiedono i cittadini, quelli che, numerosissimi, tre mesi fa hanno deciso che era tempo di voltare pagina perché il “modo” di amministrare, dopo anni di lento ma inesorabile declino, doveva cambiare. C’era bisogno di aria fresca, di idee e uomini nuovi, di amministratori che sapessero tradurre nei fatti la voglia di cambiamento espressa dai reatini alle urne. Un desiderio vivo, palpabile, anche in un momento in cui guardare al futuro è tanto difficile. Tempi durissimi in cui, più che mai, i nuovi amministratori di Palazzo di Città devono farsi interpreti di questo desiderio, quello cioè che Rieti possa farcela, possa uscire dalle secche di una crisi che qui più che altrove ha mietuto “vittime” tra le diverse categorie sociali , ripensando uno sviluppo diverso,che sappia cogliere le enormi opportunità offerte dal turismo o dalla green economy. Tempi in cui, più che mai, è necessario gettare le basi di un futuro che possa regalare opportunità e sogni a chi, giovani e meno giovani, ha perso entrambi. E’ tempo che si faccia davvero qualcosa. Foto: Emiliano GRILLOTTI © 4 Agosto 2012