(a.l.) Antonio Perelli si dissocia dai “suoi” manifesti contro Simone Petrangeli: “Faccio presente che si tratta di un’iniziativa autonoma di singoli esponenti politici che non condivido, ritenendo il contenuto dei documenti in alcune parti eccessivo nella forma e nella sostanza e da cui, a tal ragione, mi dissocio. Ho già richiesto la sospensione del volantinaggio ritenendo di dover mantenere, pur nella diversità di idee e di valori con il centrosinistra, dignità nel confronto politico”. I manifesti e i volantini, affissi e distribuiti ieri in città associavano il candidato sindaco del centro sinistra ad eutanasia, abolizione del crocifisso e matrimoni gay; sms ed email dal contenuto analogo sono circolati anche oggi su iniziativa della consigliera regionale Lidia Nobili, in un crescendo di polemiche. Petrangeli si è detto molto amareggiato per i contenuti e i metodi dei messaggi lanciati contro di lui dal centro destra. Messaggi ancora stamattina difesi da una nota non firmata del Pdl reatino: “Quello che i manifesti affissi riportano – vi si legge – non sono altro che le istanze politiche di cui il candidato sindaco Petrangeli è portatore, in virtù della sua appartenenza al partito Sinistra Ecologia e Libertà, rappresentata a livello nazionale dal Presidente della regione Puglia Nichi Vendola. Riteniamo che l’adesione ad un partito implichi quantomeno una condivisione di valori. Ed esaminando le tematiche di cui Sel è portatrice abbiamo deciso di portare alla conoscenza dei cittadini tali punti programmatici, affinché questi possano , in maniera serena e consapevole orientare una scelta basata non solo su progettualità amministrative, ma anche sulle affinità politiche di carattere generale cui il candidato della sinistra fa’ riferimento. Non crediamo pertanto che il contenuto di tali manifesti possa essere ritenuto offensivo, qualora lo fosse, vorrebbe dire che il candidato Petrangeli dovrebbe ripensare la propria collocazione partitica ed uscire dalla formazione che a tutt’oggi lo rappresenta”. Peccato che il primo a non pensarla così sia Antonio Perelli, in nome e per conto del quale il “messaggio” è stato lanciato. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 18 Maggio 2012