(a.l.) Da Bruxelles la Banca Centrale preme perché si accorpino le Province più piccole “unico modo per tagliare i costi della politica” (sic!). A Roma è già al lavoro Enrico Bondi, mister “mano di forbice” per le cure draconiane imposte nel 1993 a Montedison e nel 2004 a Parmalat per risanare le due aziende nel pieno di crisi finanziarie spaventose e ora chiamato dal premier Monti a fare altrettanto con Ministeri, Comuni e Asl in rosso. Qualcuno a Rieti se ne è accorto? Chissà, intanto a richiamare l’attenzione sul tintinnare di forbici che su Rieti potrebbe avere effetti letali è Massimiliano De Santis, consigliere comunale uscente del Pd. “L’accorpamento delle Provincie, delle Prefetture, delle Questure, dei Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, del Corpo Forestale dello Stato, nonché degli Uffici Periferici parastatali (INPS, INAIL ecc.), la razionalizzazione degli organici della Ministero della Difesa, saranno misure di riduzione della spesa pubblica che segneranno la condanna a morte della nostra Città e dei suoi cittadini. È necessario che coloro che si candidano alla guida di Rieti abbiano chiaro il compito che gli verrà affidato dai cittadini e cioè che oltre a risanare le ormai vuote casse comunali, dovranno impegnarsi, unitamente a tutte le forze politiche, per la difesa della Provincia di Rieti e la tenuta dell’organizzazione periferica dello Stato. Immaginare Rieti senza quegli uffici pubblici e contestualmente ricordare la desertificazione industriale e il depotenziamento dell’Ospedale Provinciale, deve farci riflettere su cosa potrà essere la nostra città in un futuro più che prossimo: un paese senza prospettiva di sviluppo e di cresciuta, con un patrimonio edilizio a rendita zero e destinato ad ospitare coloro che a Roma non trovano opportunità residenziali (una banlieu parigina). E’ necesssario quindi che la politica ed i partiti assumano l’onere di difendere i territori marginali come quello di Rieti e della sua Provincia, che affondano nella storia nazionale la loro giustificazione all’esistenza, a differenza di tutte quelle provincie istituite negli ultimi 10 anni, solo per ragioni di potentato politico”. De Santis ha scelto di non ricandidarsi a queste Comunali. Ma c’è chi dice che in caso di vittoria di Simone Petrangeli torneremo a sentirne parlare. Lui intanto si mette avanti con il lavoro. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 3 Maggio 2012